lunedì 24 settembre 2007

Piccoli (italiani) Ellroy crescono

Ci credete al fato?
Su Quei Bravi Ragazzi (http://queibraviragazziovveroeradei.forumcommunity.net/?t=3537502&st=0), Mauro consigliava la lettura di un libro, Nel nome di Ishmael, scritto da un Giuseppe Genna, classe 1969. Lo legge anche Filippo e lo trova buono. Mi metto a cercarlo. Non si trova agevolmente. Alla fine spunta fuori alla Feltrinelli di C.so Buenos Aires a Milano.
Ora, né Filo né mr Allyouneedislove avevano fatto minimamente cenno alla trama, io non sapevo nemmeno se fosse un saggio, un romanzo, o altro.
L’ho preso per fiducia nei ragazzi e perché mi andava di leggere qualcosa e cercavo un buon consiglio.

In questo modo, del tutto inconsapevolmente, io, appassionato lettore di James Ellroy, mi sono trovato tra le mani un lavoro che, seppur con stile e personalità, si può definire il libro italiano più ellroyano di sempre.

Non solo; Genna piazza lì a citazione altri suoi punti cardinali,tra gli altri gente come DeLillo e Cain, e la mia sacra trinità è riunita. La storia si svolge a Milano, ma in due istanti temporali diversi, il 1962 e il 2001. I protagonisti potrebbero tranquillamente uscire dalle pagine della tetralogia di LA, tanto sono intrisi di realismo ellroyano.
Sono solo all’inizio dell’appassionante lettura, perciò questa non è una vera e propria recensione, ma la sorpresa e lo stupore sono stati tali, che volevo rendervi partecipi.

Giuseppe Genna è nato il 12/12/69, il giorno, l'ora e il minuto dell'esplosione della bomba a Piazza Fontana. Giuseppe, il primo nome, e Carlo, il secondo, gli sono stati assegnati in onore di Stalin e Marx. Ha trascorso l'adolescenza in una sezione di zona del Pci, e la prima giovinezza in compagnia della destra radicale.

E’ stato redattore della rivista Poesia e ha lavorato a Montecitorio studiando gli atti della commissione P2.

1 commento:

Anonimo ha detto...

benvenuto nel tunnel! : )
facci sapere e quando vuoi fare un giro al Giuriati... hi hi
Mau

ps He was Kissinger, he was kissing her...