lunedì 18 novembre 2013

AA/VV, Ghost brothers of Darkland County


Avevo lasciato John Mellencamp dopo la release di No better than this, un album che, col tempo, si è rivelato nella sua straordinaria bellezza e con un concerto, il primo del coguaro sull'italico suolo, che ha lasciato invece un pò di amaro in bocca.
Lo ritrovo a coronare un progetto al quale stava lavorando da più di dieci anni: Ghost brothers of darkland county, un musical di genere thriller scritto da Stephen King e prodotto da T-Bone Burnette, per il quale Mellencamp ha scritto la colonna sonora.
La particolarità sta nel fatto che l'artista dell'Indiana (con la complicità del produttore Burnette, suppongo), per la prima volta, si sia tirato da parte, regalando i suoi pezzi  ad altri artisti, tra i migliori interpreti del genere americana, sforzandosi di costruire moods che deviassero dal suo consolidato stile musicale per adattarsi alle caratteristiche degli ospiti.
L'album, che ha lo stesso titolo del musical, si avvale dunque del contributo di gente come Elvis Costello, Neko Case, Dave e Phil Alvin, Sheryll Crow, Ryan Bingham, Kris Kristofferson, Taj Mahal e Rosanne Cash, mentre, a fare da intermezzo tra una traccia e la successiva, si possono ascoltare alcuni brevi dialoghi dello spettacolo.

La qualità del lavoro non è costante, ma raggiunge picchi notevoli, quando il songwriting riesce a conciliarsi con l'interprete di turno, come nel caso dell'old time swing di That's me (Costello), che apre la parte musicale della tracklist. Il graditissimo ripescaggio di Neko Case è celebrato con uno degli estratti dal brand più mellecampiano dell'intera raccolta: l'ottima That's who I am. Ryan Bingham fa un pò Bob Dylan anni sessanta su Brotherly love mentre l'inconfondibile southern accent di Kristofferson impreziosisce How many days. Il delicato country folk Home again,  regalata a Sheryll Crown (coadiuvata dai fratelli Alvin e dalla leggenda Taj Mahal) è probabilmente il mio pezzo preferito. La voce di John Mellencamp, insieme a quella della singer Madeleine Jurkiewicz, arriva solo in conclusione, con la suggestiva Truth.

Il soundtrack di Ghost brothers of darkland è sicuramente un progetto interessante, non fosse altro per il numero e lo spessore degli artisti coinvolti nel progetto. John Mellencamp con l'età sarà anche diventato più sgorbutico, ma conferma di attraversare un periodo di grande ispirazione, che, sommato al viscerale amore per la musica delle origini, gli permette di sfornare dischi mai banali. Lo aspettiamo non senza impazienza alla prossima prova.

7,5/10

2 commenti:

Blackswan ha detto...

Ero curioso di sapere come fosse questa colonna sonora : mistero risolto. mellecamp è un grande autore, pochi cazzi.

monty ha detto...

Sfondi un portone spalancato,quando ho saputo di questo:
http://www.amazon.com/gp/product/B00FUABH02/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&camp=1789&creative=9325&creativeASIN=B00FUABH02&linkCode=as2&tag=mellencampcom

quasi m'è spiaciuto essere già
in possesso dell'opera (quasi) omnia
del coguaro...