lunedì 18 febbraio 2013

Eels, Wonderful, glorious (2013)


Negli ultimi anni la domanda ricorrente a traino di ogni uscita discografica di Mark Oliver Everett è: stavolta di quale umore sarà? Già perchè nell'ultimo trittico Hombre Lobo/ End Times / Tomorrow morning lo spettro dei moods è stato attraversato si può dire nella sua interezza, con le canzoni a raccontare uno stato d'animo, dall'allupato al depresso,  che si sviluppava (pare) parallelamente alla parabola,dall'inizio alla conclusione, di una relazione d'amore dell'artista. E oggi dunque, a che punto stiamo?

Wonderful, glorious ci consegna un Mr E in forma e sopratutto rasserenato, che si diverte con il suo inconfondibile stile  in maniera leggera, quasi pop. Anche la risposta alla seconda delle FAQ è affermativa. Sì, ci sono gran belle canzoni dentro questa release. Bombs away, che apre il lavoro, è un pezzo che avrebbe potuto stare su Bone machine di Tom Waits, Kinda fuzzy, Peach blossom e Stick together sono spensierate chicche sixties, On the ropes, True original, I am building a shrine gli immancabili lenti della tradizione classica di Mr. E, mentre Open my present di certo non dispiacerebbe a Jack White.

Tutto okay quindi? Beh, più o meno. Perchè ora che ho approfondito la loro produzione, ho capito quale sia il mio personale problema con gli Eels. Devo prenderli a piccole dosi. Canzone per canzone li trovo ammalianti e irresistibili, dieci, dodici pezzi a fila (questo album ne conta tredici), alla lunga mi stancano. Il che significa che apprezzo molte delle tracce di Wonderful, glorious ma insomma, diciamo che per un pò sto a posto.

7/10


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