mercoledì 26 dicembre 2012

The Pogues in Paris, 30th Anniversary Concert at the Olympia


Non è la prima volta che i Pogues, in maniera spontanea o meno, si misurano con il disco dal vivo. La prima è stata nel 2002, con il semi bootleg Streams of whiskey, uscito per Castle Records "all'insaputa" della band, che infatti intraprese un'azione legale contro quella release, invitando i fan a non acquistarlo. L'album catturava la band dal vivo durante il tour di Hell's Ditch, nel momento più turbolento del gruppo, con Shane che da lì a poco sarebbe stato licenziato per manifesta incapacità di reggersi in piedi e con  Joe Strummer chiamato a sostituirlo (ecco un live che sarebbe interessante ascoltare, i Pogues con Joe alla voce). Il secondo tentativo fu molto meglio, ma uscì quasi in sordina. Allegato ad un ennesimo best of infatti, la Warner pubblicò un concerto pescato da una tradizione che i Pogues da allora riproposero con continuità: quella del tour natalizio in Irlanda e UK. Le registrazioni sono delle serate pre natalizie del 2001 alla Brixton Academy di Londra.

Questa volta, per festeggiare nel migliore dei modi il trentennale della band, Spider, Shane, Jem, James, Andrew, Philip, Terry e Darryl hanno fatto le cose più consapevolmente, creando un evento attraverso il loro sito dal quale informavano con largo anticipo i fans che a settembre di quest'anno le due date previste all'Olympia di Parigi sarebbero state registrate al fine di mettere su cd e dvd l'evento. 

E così, un paio di mesi dopo quei concerti che hanno visto convergere sulla capitale francese seguaci del gruppo da tutto il globo, ecco che il pacchetto del 30th anniversary in Paris è pronto. Non so come abbiano fatto a tirarlo così a lucido, ma devo dire che dopo aver visto di recente per due volte i Pogues dal vivo (qui e qui le recensioni)  mai avrei pensato di poter sentire ancora uno Shane così in forma stare dietro ai pezzi senza stonare, andare fuori tempo o dimenticarsi i testi. Per dire, seppur leggermente rallentato, interpreta alla grande anche lo scioglilingua al fulmicotone di Bottle of smoke!

La setlist invece non offre grandi sorprese, è più o meno lo stesso consolidato greatest hits che il gruppo porta in giro da una decina d'anni, senza particolari chicche per i fans che avrebbero sbavato per una Transmetropolitan, una Old main drag, una Streets of sorrow/Birmingham six o una Hell's ditch. Restano fuori anche pezzi come Sayonara, The auld triangle o  Turkish song of the damned, ma in compenso spuntano Poor Paddy on the railway, Greenland whale fisheries e il meraviglioso traditional Star of the County Down.

E quando alla fine si arriva a Fairytale of New York, con la figlia di Finer che si unisce a MacGowan, il tempo si ferma e torna indietro al 1988, quando il brano, contenuto nell'epocale If i should fall from grace with god, uscì. La voce del poeta maledetto è ferma ed evocativa come non mai, il pubblico è in religioso silenzio ed è come ascoltare il brano per la prima volta con la vista che si appanna per la commozione e le dita che cercano il cursore del volume impazienti di averne di più.

In attesa di vedere il dvd, dal disco grandi ed inaspettate emozioni.

Voto alla carriera.

10/10


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