sabato 23 ottobre 2010

Album o' the week / John Mellencamp, Dance Naked (1994)


Lo sapete, adoro John Mellencamp. Quando mi deciderò a riprendere la rubrica "Gli album della vita" di sicuro almeno un paio di suoi dischi vi troveranno consona collocazione. Tra questi non figurerà Dance Naked, che però resta un'opera improvvisa (uscita a pochi mesi di distanza dallo strepitoso Human Wheels) e sorprendente.

La tracklisting consta di nove pezzi per circa venticinque minuti di durata, il che lo rende un anomalia nei lavori dell'ex-coguaro. Apre la title-track, nel più classico sound mellecampiano, che mette quindi da parte la svolta roots (fisa-violini) avvenuta con The lonesome Jubilee.

A metà disco il pezzo migliore, Wild Night, sensazionale cover del pezzo di Van Morrison al quale partecipa (e si sente) come ospite la brava bassista/polistrumentista Me'shell Ndegeocello.

Il picco dell'album è probabilmente Another sunny day 12/25, lentaccio folk che tratta tematiche sociali blue collar. Ottime anche L.U.V. e The breakout.



A mio avviso peraltro, Dance Naked chiude la seconda e più esaltante parte della carriera del singer dell'Indiana, che era partita nel 1982 con American Fool.





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