lunedì 4 dicembre 2017

Machete (2010)


Sarà stato anche un divertissement, ma intanto Machete ha la responsabilità di aver scritto il manifesto elettorale di Trump, almeno per quanto concerne il tema dell'immigrazione messicana. Il subdolo e disonesto politico McLaughlin (Robert De Niro) infatti, promette ai suoi elettori la costruzione di un muro (elettrificato) che divida i confini USA da quelli messicani, e che le spese per erigerlo saranno fatte far pagare al Messico. Si scoprirà poi che la cosa è orchestrata assieme a Torrez (Steven Seagal), il signore della droga d'oltreconfine, al quale il provvedimento serve per una questione di strategia commerciale dello spaccio. Chissà se tra i tanti guai che sta passando Trump, Robert Rodriguez (regista del film), avrà anticipato anche questo?

Machete (Danny Trejio) è il soprannome di Cortez, probabilmente l'unico federales onesto di tutto il Messico, al quale, per essersi messo contro Torrez, vengono uccisi moglie e figlia, in una sequenza iniziale che dà subito il tiro del film: Machete libera una ragazza rapita, trovandola completamente nuda. La ragazza in realtà è in combutta con Torrez e dopo aver ferito Machete (che era entrato nell'avamposto nemico con l'arma all'origine del suo soprannome, mozzando teste e arti come se non ci fosse un domani), estrae un telefonino dalla vagina e chiama gli sgherri del suo capo. 
Anni dopo, Machete, devastato dal dolore per la perdita della famiglia, vive alla giornata con lavori saltuari finchè non viene coinvolto suo malgrado in un complotto ordito dallo staff del senatore razzista McLaughin. Lo sviluppo della macchinazione gli concederà la possibilità di vendicarsi di Torrez, grazie all'aiuto dell'agente della migra Rivera (una poco credibile Jessica Alba) e di Luz (Michelle Rodriguez), una combattente messicana in incognito.
Il finale realizza il sogno che coltivo da una vita, ogni volta che sento parlare i politici delle varie Leghe, Fratellanze d'Italia e Forze Nuove assortite: tutti i lavoratori stranieri (in questo caso messicani) utilizzati in America: giardinieri, edili, lavapiatti, stradali, si coalizzano per abbattere il braccio armato anti-immigrazione guidato dal reazionario Von Jackson (Don Johnson) attraverso la sua milizia di redneck armata fino ai denti. La sequenza con il corteo composto dalle classiche macchine taroccate in stile messicano (Ellroy le chiamava "tacomobile"), con colori fiammeggianti e sospensioni assurde, che, come una parata militare, si avvicina al luogo dello scontro, è qualcosa di memorabile.

Rodriguez con Machete si gioca bene la carta dell'ironia e del'autoironia rispetto alla miriade di luoghi comuni non solo americani contro i messicani in America, ma anche all'interno stesso della comunità (cosa magari meno facile). Il cast è superlativo (oltre agli attori già citati sono presenti Jeff Fahey, Cheech Marin e Lindsay Lohan nel ruolo di un dissoluto troione per il quale immagino debba aver fatto fatica ad immedesimarsi), la regia da B movie impeccabile, la monoespressività di Danny Trejo epocale, i livelli di splatter coerenti con il mood del film. 
Insomma divertimento garantito.

Nessun commento: