lunedì 20 ottobre 2014

Billy Joe Shaver, Long in the tooth

File:Billy Joe Shaver - Long in the Tooth.jpg

Ha tutto il diritto di essere stanco ed irascibile Billy Joe Shaver, classe 1939 e uno dei padri del movimento outlaw country. L'ha imparato nel peggiore dei modi quello spettatore cafone che dopo avergli rivolto un paio di epiteti di troppo durante un'esibizione è stato raggiunto da una pressante richiesta di scuse accompagnata da qualche proiettile sparato da una pistola che Billy porta sempre con sè. Ma non è per paura delle scomposte reazioni di Shaver se Long in the tooth, primo album di materiale inedito dopo sette anni, ha avuto riscontri generalmente positivi. E' che dischi così ormai li fanno solo quelli che questo genere l'hanno inventato, non esiste un grosso movimento revivalista che riproponga pezzi di questa natura, neppure da parte degli artisti che pure si mantengono integri rispetto all'imperante dinamica mainstream del country. E se c'è qualcuno che può mettere il dito nella piaga delle nuove generazioni sono proprio Billy Ray e Willie Nelson, che aprono in duetto il lavoro con Hard to be an outlaw, assecondando un canone musicale consolidato con una coppia di voci logorate dagli stravizi e dall'età (156 anni in due...) ma più potenti ed evocative che mai. La successiva title track ha un ritmo decisamente più incalzante e si fa apprezzare la scelta inconsueta di utilizzare tra gli strumenti uno scacciapensieri. Non mi sorprenderebbe se il pezzo, così com'è, potesse entrare nel repertorio di Tom Waits. 
L'album nel complesso si presenta nella forma che da qualche tempo considero la migliore: un ten tracks di poco al di sopra della mezzora di musica. E' ben bilanciato tra pezzi introspettivi (il valzer di I love you as much as I can; I'm in love), tracce che devono aumentare le battute per farsi sentire nel caos dei localacci sulle interstate ( Last call for alcohol; Checkers and chess; Music city USA) e sorprendenti border line songs (American me). 
Non ci posso fare niente, sono frocio per gente della risma di Billy Joe Shaver.

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