L'occasione di riprenderlo nasce innanzitutto da un nuovo, vorace, appetito verso i libri e dal desiderio di sfamarlo cibandomi di un noir con forti connotazioni di realismo.
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La costruzione dei personaggi, per dirne una, segue i classici cliché del genere, senza sorprese o particolari sfaccettature. I personaggi femminili sono deboli e poco credibili. Si apprezza in questo senso lo sforzo fatto dall'autore di dare profondità al character di Nora, prostituta d'altissimo bordo che si scopre nobile d'animo e altruista, ma il tutto, ahimè, risulta proprio poco verosimile. Il sesso appare sempre morboso e misogino, anche se sono sicuro che questa non sia la volontà dell'autore. Diciamo che il suo modo di portare al lettore sequenze di rapporti sessuali (e non d'amore) è probabilmente questa. I dialoghi infine sono davvero scadenti e scontati, soprattutto in relazione alla buona complessità della trama.
Portare a termine un romanzo di oltre settecento pagine, in una fase in cui il tempo libero è più limitato delle corsie disponibili sulla Salerno Reggio Calabria d'estate, significa che comunque il plot ha tenuta e solidità, e di questo va sicuramente dato il giusto riconoscimento al buon Winslow.
Senza l'approssimazione degli aspetti di cui sopra però, Il potere del cane sarebbe potuto diventare una pietra angolare del genere e non solo un buon romanzo.
Peccato.