L'affaire Berlusconi, innescato con la festa di compleanno della Noemi a Casoria, propagato con la richiesta di divorzio della moglie Veronica (e con le sue lapidarie dichiarazioni), deflagrato con la D'Addario e le altre di villa Certosa, nonostante la censura di cinque reti televisive su sei e di più di un quotidiano, non accenna a sgonfiarsi (ahaha), al punto che diversi opinionisti, ultimo in ordine di tempo Gad Lerner, ipotizzano che a breve sarà proprio la coalizione del presidente a smarcarsi da lui, e a chiedergli di farsi da parte.
Il Cavaliere, che in pubblico continua a dimostare indifferenza, in privato ha metaforicamente lanciato una tibia (di Boffo) da spolpare al fido Feltri e ha radunato intorno a se il suo stuolo di legali per cominciare la sua campagna d'autunno a suon di querele all'Unità e a Repubblica. Sull'infame iniziativa del foglio di famiglia Berlusconi non ho nulla da dire. Un pò perchè si commenta da sola ("noto omosessuale"? cos'è, un crimine?), un pò perchè mi piacerebbe che trovaste cinque minuti per leggere questo magnifico articolo del sempre più epico Giuseppe D'Avanzo.
Sulle denunce ai quotidiani invece. Ma ci ha pensato benebene il (sigh) nostro premier? No, perchè mi sembra che il primo effetto di questa sua iniziativa sia quello di aumentare le già ottime tirature del quotidiano di Ezio Mauro e quelle un pò meno buone dell'Unità (lo stesso è successo con l'Avvenire).
Come secondo effetto ha dato indirettamente il via ad una raccolta firme contro la censura della stampa, che ha visto partecipare nomi illustri della cultura.
Infine ha riportato sulle prime pagine di suddetti quotidiani tutto il "ciarpame" che era stato proprio oggetto della denuncia di Silvio.
Basta leggere questo articolo di oggi su Repubblica per capire quanto i giornalisti della testata romana non si siano fatti intimorire dalle iniziative del Cav.
Riflessione finale. Secondo me Berlusconi non si dimetterà mai. E' troppo orgoglioso e si sente troppo unto del Signore e predestinato per farlo. Se è vero però quello che da anni filtra dalle stanze del potere e cioè che l'obiettivo di mr. B. è quello di diventare Presidente della Repubblica alla fine dell'attuale mandato di Napolitano (ovviamente previo un'accrescimento dei poteri della massima figura istituzionale), beh, questi scandali probabilmente costituiscono già da oggi un ostacolo quasi insormontabile ai suoi progetti. Da qui forse la sua irritazione? O davvero è la sua immagine internazionale ad essere stata messa irrimediabilmente alla berlina dagli articoli di Mauro & co.?
Due parole infine sul Partito Democratico. Noi potenziali elettori del centrosinistra lo sappiamo bene. Il partito di Franceschini è il soggetto più preoccupato dell'eventuale caduta del premier. Non sono pronti (lo saranno mai?) ad affrontare una tornata elettorale, nemmeno contro uno che non sia il cavaliere. Lo vedete come sono cauti? Come sparano qualche battuta ad effetto ma non fanno mai male? Come non chiedono mai formalmente le dimissioni del Berlusca, e probabilmente aspettano che sia Letta (come ipotizza Lerner), in privato, a farlo?
Staremo a vedere.
1 commento:
molto lucida l'analisi delle ultime righe.
lascia da pensare.
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