venerdì 19 giugno 2009

The body


Esce Music for men, il nuovo disco dei Gossip di Beth Ditto. Per l'occasione, oltre al solito tour promozionale e il giro di interviste, la cantante e leader del gruppo (dichiaratamente omosessuale) ha posato per alcuni scatti praticamente nuda.

La Ditto è strepitosa, credo stia facendo più lei nel suo piccolo, per far capire a tante ragazzine insicure che si può essere fighe anche se l'ago della bilancia oscilla intorno ai cento chili, che tanti dottoroni o trasmissioni televisive, dove cinquantenni rifatte spiegano alle adolescenti che bisogna accettarsi così come si è.
Qualcuno ne parla come se fosse un freak, un essere patetico, io credo che, seppur facilitata da essere diventata una star, lei sia un fenomeno estremamente positivo, anche perchè, prima di diventare in qualche modo un'icona, era solo una ragazzina grassoccia dell'Arkansas, con una madre e delle sorelle che provavano imbarazzo nei suoi confronti e che quando andavano al mare le suggerivano di lasciar perdere il bikini e di infilarsi una maglietta.

Come dice Chiara Gambarale in una sua intervista alla frontwoman dei Gossip pubblicata da Vanity Fair: Beth si atteggia e si comporta come se fosse l'essere più arrapante del mondo, e inevitabilmente lo diventa. Credo che in queste parole stia l' essenza reale, quotidiana non patinata e posticcia quindi, dell'essere un sex symbol.

Quasi a fare da contrappeso ad un modello che considero positivo, esce in questi giorni un libro, Appena ho 18 anni mi rifaccio, di Cristina Sivieri Tagliabue che racconta storie per me raccapriccianti di giovanissime che (evidentemente assecondate da premurosi genitori) si rifanno non solo zigomi, naso o seno, ma finanche i piedi (questa davvero mi mancava) arrivando a spendere decine di migliaia di euro. Pare che la percentuale di ragazzi sotto i vent'anni che dichiarino di aver bisogno di un intervento di chirurgia estetica sia del 60%.

Ora, mettiamoci anche l'insicurezza legata al corpo che cambia durante l'adolescenza, e i modelli preconfezionati di strafighe e strafighi che i media ci propinano ad ogni secondo, ma a me sembra un trend davvero folle.

Alla fine Music for men è passato in secondo piano. Allora vi dirò che sono ai primi ascolti, ma che mi sembra più preciso e pulito del precedente, i suoni di batteria e chitarra spaccano al punto giusto e la voce di Beth è meravigliosa. Se proprio vogliamo dire (ma come ripeto, siamo alla fase di prelistening) forse lo stile dei brani è un pò ripetitivo (tappeto ossessivo di chitarra, cantato, irruzione della batteria), e manca un bel ritornellone alla Standing in the way of control, ma datemi tempo e magari anche su questo aspetto maturerò idee diverse.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi ricordo quando una giovane collega mi disse che sua madre per la maturità le aveva promesso l'intervento al seno. E mi viene in mente "Brazil", in cui la madre del protagonista ringiovanisce grazie alla chirurgia, mentre una sua amica che si affida alla chimica si consuma pezzo pezzo a causa di una serie di "piccole complicazioni". Per come la vedo, in un futuro non lontano saremo divisi un due gruppi: i Bellissimi adepti del silicone che moriranno ad 80 anni con corpi perfetti, pompati, lisci come bambole e gli Invecchiati, che come i Morlocchi di Wellsiana memoria, vivranno nelle grotte perseguendo l'autodecadimento naturale del proprio fisico. Leggete Fight Club.
Tyler