Davvero un'ottima annata, quella del 2023. Forse per la prima volta da quando mi diverto a compilare i consuntivi di fine anno (non molto, per la verità) ho faticato ad escludere dei titoli che mi avevano appassionato, e infatti mi sono visto costretto ad allargare l'elenco dalle canoniche dieci posizioni a dodici.
Perchè posto alla fine di maggio un tipo di classifica che di norma esce a gennaio? Semplice, gli ultimi film che mi ero ripromesso di vedere prima di deliberare sono riuscito a recuperarli solo qualche giorno fa.
Un'unica indicazione: diversamente dal solito i titoli non sono tutti ad ex aequo, ma divisi in due fasce, in una sorte di primo e secondo posto in coabitazione.
Prima posizione
Babylon (19 gennaio 2023)
Ma sì, ognuno ha la sua opinione su Chazelle. Divisivo lui, come polarizzante, tra chi lo ha amato e chi lo ha detestato, questo Babylon. A me per esempio ha fatto impazzire. Anche alla visione numero due, tre...
L'ultima notte di amore (9 marzo 2023)
Film della madonna: un crime italiano sensazionale. Avere tutte queste definizioni nella stessa frase sembrava utopistico. E invece, grazie a Andrea Di Stefano (E Savino. E Caridi. E Di Leva...) l'impossibile è realizzato.
Palazzina Laf (30 novembre 2023)
Non esente da difetti, l'esordio in regia di Michele Riondino, ma ricco di quella passione civile e politica che infarciva tanto cinema dei sessanta/settanta. E questo per me vale più di qualunque incertezza.
Adagio (14 dicembre 2023)
Altra pellicola poco fortunata e a mio avviso travisata. Sollima, che ha quota parte di responsabilità nella divulgazione del criminale nazional-popolare, qui ne racconta senza sconti il tramonto indecoroso, tra fatiscenza, povertà, puzza di morte, e... un ultimo battito di vita.
Seconda posizione
Decision to leave (2 febbraio 2023)
Ecco spiegato ancora una volta perchè Park Chan-wook e (molto) del cinema coreano sono a livelli irraggiungibili per l'attuale industria hollywoodiana.
Gli spiriti dell'isola (2 febbraio 2023)
Grottesco e surreale ma anche filosofico e attuale. Le ferite emotive e fisiche dei cambiamenti radicali. Non solo quelli del rapporto tra Gleeson e Farrell, ma anche il portato della guerra civile irlandese.
Beau ha paura (27 aprile 2023)
Un trip colossale, grottesco e assurdo. Ma che rifaresti.
Oppenheimer ( 23 agosto 2023)
Per poter tornare io ad apprezzare Nolan, il regista inglese doveva trasformarsi nell' Oliver Stone dei tempi buoni. Missione compiuta.
Talk to me (28 settembre 2023)
Finalmente un horror mainstream (estraneo cioè al filone "intellettuale") che ha qualcosa da dire. Vincente l'dea della mano mummificata. Efficace l'utilizzo delle sedute come trip collettivo da droghe. Spero abbiano altro da dire, i Philippou bros.
Asteroid City (28 settembre 2023)
Un film dal quale coi soli fermo immagine si possono ricavare quadri alla Hopper o fotografie artistiche. Come nella tradizione di casa Anderson follia e surrealismo mai fini a sè stessi ma propedeutici a spiegare un pezzo di storia (americana).
Anatomia di una caduta (26 ottobre 2023)
Un processo per omicidio che in realtà è un'indagine sulla mancata aderenza alle convenzioni sociali imperanti. Cioè il peggiore dei crimini. Sandra Huller, dopo questo e La zona d'interesse (2024) potrebbe anche smettere, viste le vette raggiunte.
The Old Oak (16 novembre 2023)
Lo metto qui non solo in quanto ultimo film (dichiarato) da Loach. Ma perchè, se epilogo doveva essere, la premiata ditta Ken the Red & Laverty lo realizza all'insegna del più convincente, retorico ed autorevole marchio di fabbrica.
2 commenti:
Tutti titoli condivisibilissimi, e potevano starcene anche di più. A testimonianza che quella appena trascorsa è stata davvero una delle migliori stagioni cinematografiche degli ultimi anni.
Vero. Te ne rendi conto quando metti in fila i titoli usciti.
Ad ogni modo anche il 2024 è partito mica male (Perfect days, La zona d'interesse, Civil war, La sala professori) e, da oggi, Furiosa.
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