Scusate, ma davanti alla vicenda Marrazzo mi scopro moralista.
Un uomo politico che ha responsabilità istituzionali di un certo peso deve avere anche una condotta morale irreprensibile. Non esiste più il pubblico e il privato. Senza distinguo alcuno. Macchè privacy, macchè "a casa mia sono libero di fare ciò che voglio". No, mi spiace. Non sono d'accordo.Troppo comodo.
Il governatore del Lazio faceva parte di una coalizione che storicamente (almeno per la componente di sinistra) ha fatto della moralità un cavallo di battaglia, un punto d’onore, un elemento imprescindibile che si può prestare (e si è prestato ) ad accuse di ipocrisia politica, ma che per chi si riconosce nel suo valore ha un significato inestimabile. Ho visto con i miei occhi qualche anno fa un esponente della destra, che oggi ricopre un importante incarico di governo, nel privè di un locale a Milano, ciucco tradito e circondato da bodyguard e signorine discinte. Ecco lasciamole fare agli altri certe cose.
Mi sono indignato per Berlusconi, che già parte svantaggiato, visto che lo reputo una persona senza scrupoli, né ideali, né morale, figuriamoci per uno che come politico conosco poco, ma che rappresenta il centrosinistra nella regione della capitale d’Italia e che si fa beccare con transessuali e piste di coca sul tavolo. Non solo, cede a presunti ricatti per paura delle conseguenze personali e politiche. Maddai.
Qualcuno parla di trappolone dei poteri deviati. Può anche darsi. Ma intanto appare più un gol a porta vuota propiziato da un clamoroso passaggio agli avversari.
Già che ci siamo parliamo anche di loro. Degli avversari politici e dei loro manganelli mediatici. Ricordate? Televisioni e giornali sono quelli che, quando il 73enne premier si intratteneva con ragazzine (a detta della moglie) e le escort, bisognava considerali comportamenti collocati nella sfera della privacy, e di conseguenza i giornali che ne riportavano la cronaca erano volgari gossippari (ricordate le mirabolanti arrampicate libere sugli specchi di Minzolini, direttore di Rai 1?).
Beh, con un concetto così garantista della libertà individuale di un politico, avranno rispettato la privacy del povero Marrazzo, sprofondato nel frattempo in una tremenda crisi personale e familiare?
Sicuramente non avranno rovistato nel torbido, non avranno fatto dell’ironia, non avranno tentato la delegittimazione politica, non avranno ucciso un uomo morto, no? Tra l'altro almeno lui si è dimesso dal suo importante incarico, avrà un peso questa decisione nella valutazione del suo caso?
La risposta non tarda ad arrivare. E ancora martedì, con il garbo, la sensibilità e il rispetto della privacy che da sempre li contraddistingue, Libero e de Il Giornale titolavano:
"Marrazzo Pippava" e "Cocaina: Marrazzo confessa"
Quando si dice la coerenza.
1 commento:
Non so...L'importante per me è che facesse il suo lavoro e si pagasse le sue cose coi soldi suoi. In fondo anche Jimi Hendrix si calava gli acidi per suonare...
Per Berlusconi è un pò diverso direi...andare con le minorenni NON è come andare con dei viados o delle prostitute...
Anche perchè Silvio, mica s'è dimesso!
Posta un commento