Il lavoro conferma la vena pop del precedente Magic, che per me continua ad essere davvero indigesta, ma si registrano alcuni segnali positivi.
Innanzitutto il disco si apre e si chiude con due capolavori.
Già, proprio così. Outlaw Pete, l'open track, quasi otto minuti di cavalcata acustica è roba che non si sentiva da tempo uscire dalle corde di Springsteen. Con il ritornello che si ripete ossessivo ("can you heaaar meee") e un'armonica che sembra uscita da una colonna sonora di Morricone per un western di Leone.
Di The wrestler, brano conclusivo dell'album e del film omonimo (con Mickey Rourke) si è parlato in termini molto positivi, e dopo averlo ascoltato devo dire che lo si è fatto con pieno merito.
E' Bruce chitarra e voce, che sostiene un testo struggente e una melodia semplice ed emozionante dalla prima all'ultima strofa. Da groppo in gola e gambe molli.
In mezzo a queste due canzoni, qualche scintilla di ispirazione (buone Queen of supermarket, Good eye, Life itself; passabili My lucky day e la title track) , tanto mestiere e qualche pezzo davvero deludente.
Di buono c'è anche che questa volta il nostro non ha infilato in maniera posticcia nei brani il sound E street. In effetti il disco, a parte qualche eccezione, sembra avulso dal marchio di fabbrica della band. Il che per me è un bene, in Magic, il sax di Clarence cicciava fuori in alcuni brani come il classico cavolo a merenda.
Ho sempre pensato che Bruce sarebbe invecchiato producendo sani dischi di blues e/o folk, con qualche impennata rock and roll qua e là. Per me è davvero inspiegabile la direzione che ha dato alla sua carriera. Sembra quasi una ricerca di affermazione nazional popolare (suonerà al superbowl, all'insediamento di Obama...).
Ma che ti succede, amico?
2 commenti:
Blues? Ma no dai, folk sì, ma blues....
Esprimevo una mia speranza. Credevo che, invecchiando, si ricongiugesse con le radici della musica americana.
Quindi il blues, il folk e il soul.
E comunque ultimamente (dal tour di devils and dust, a "A night with the jersey devil", a "Good eye") qualche brano blues non lo disdegna, diversamente dal passato.
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