giovedì 8 aprile 2021

Sound of metal (2019)


Ruben è il batterista di un duo post-hardcore. Il secondo membro della band è la sua ragazza, Louise, alla chitarra. I due conducono un'esistenza felice all'insegna della più totale libertà: vivono in un camper, fanno uso di sostanze stupefacenti e non hanno vincoli o legame alcuno, fatto salvo l'affetto che provano reciprocamente. Una sera, durante un concerto, Ruben comincia ad avere problemi di udito così gravi dal non riuscire sostanzialmente più a suonare. La diagnosi è impietosa. Ruben ha perso quasi totalmente l'udito e deve immediatamente e permanentemente interrompere ogni esposizione ad rumori forti e prolungati. Da quel momento inizierà per il giovane uomo una fase nuova e drammatica della sua esistenza.

Sound of metal è un progetto atipico ed estremamente interessante, che esplora in maniera seria e documentata il mondo dei sordi, grazie alla presenza, come attori, anche di veri insegnanti di Lingua dei segni e avvalendosi di comparse affette da questa disabilità. Il debuttante regista Darius Marder mette in scena un soggetto co-firmato dall'amico e collega Derek Cianfrance,  ricomponendo, a ruoli invertiti, la coppia dietro al film Come un tuono, dove Marder aveva curato la sceneggiatura e Cianfrance (ex-batterista affetto da acufene) la regia. L'attore britannico di origini pakistane Riz Ahmed (che avevo molto apprezzato nella miniserie noir The night of) interpreta con misura ed espressività il protagonista , riuscendo a far emergere l'angoscia, la disperazione e il senso di smarrimento che Ruben prova quando il suo mondo perfetto collassa. Nel film sono messe a fuoco in maniera efficace le mutazioni nei rapporti personali che intervengono quando Ruben si ammala, l'irrazionale rifiuto di affrontare la realtà della sua nuova condizione, la fuga da un nuovo contesto nel quale potrebbe sentirsi accettato ed apprezzato, anche essendo d'aiuto per gli altri, il disperato tentativo di riprendersi la vita che aveva, anche attraverso scelte solo apparentemente risolutive.

Il film è quasi tutto giocato sull'introspezione del suo protagonista e su come, dopo che la sua perfetta routine di vita va in frantumi, egli  non voglia più aggrapparsi a nulla, nonostante ne abbia l'opportunità, che non sia riappropriarsi di quello che aveva prima. Il messaggio vale per un'improvviso manifestarsi di una menomazione fisica, ma la lettura delle scelte che facciamo, della fatica di cambiare, quando nel nostro percorso esistenziale si frappongono ostacoli enormi ed imprevisti, è sicuramente universale. Così come, almeno dal mio punto di vista, il termine "metal" nel titolo, non si riferisce al genere musicale che il duo tendenzialmente interpreta, ma ad un aspetto della nuova condizione di Ruben, che emerge nel terzo atto del film.

Da vedere.

Sound of metal è disponibile su Amazon Prime Video

5 commenti:

  1. 'Ccezionale. si il genere è estremo e sperimentale, più punk.
    Ti rivelo che dato l'altissimo numero di film visti nell'anno (e oltre) di lockdown, recensioni come queste, da parte mia, andranno al 2022...

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  2. Beh, analogamente a quanto mi sembra tu faccia per le recensioni musicali, potresti dare la precedenza ai film nuovi rispetto ai vecchi, in relazione all'ordine di pubblicazione. Dico così, eh

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  3. Ci ho pensato, ma ormai mi creerebbe più casino che altro. Per quelle musicali, come sicuramente avrai notato, ho dedicato il sabato ai ripescaggi delle cose non fresche, lasciate indietro, ripescaggi, e dalla domenica al venerdi seguo i calendari delle uscite "normali" + "metal", scegliendo a naso. Sui film e sulle serie ho cominciato a mettere giù le bozze man mano che terminavo le serie e vedevo i film che avevo messo da parte negli ultimi 10 anni...conta che sulle serie sono arrivato al punto che programmavo la data e nel frattempo, in qualche caso, ho dovuto aggiungere una stagione alla rece...il film che ho appena finito di vedere è segnato per il 6 maggio 2023...

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  4. Ti servirebbe un co-blogger.
    Ups, ce l'hai già :D

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