lunedì 9 ottobre 2017

Kill your friends (2015)


Cosa può desiderare maggiormente un appassionato di rock e di cinema noir, che una commedia thriller con derive splatter, ambientata nel dorato mondo delle case discografiche di vent'anni fa? Nulla, esatto.  Ecco perché questo misconosciuto Kill your friends si candida ad essere un piccolo cult moderno.
Seguiamo le vicende di Steven Stealfox (interpretato da Nicholas Hoult, conosciuto ai più per il ruolo di Beast nella saga degli X-Men), manager della casa discografica inglese A&R (etichetta realmente esistita). Siamo nel 1997 e le major lavorano e guadagnano a pieno regime, buttando i soldi dalla finestra alla ricerca costante di hits e della next big thing che li faccia primeggiare sulle altre major e accumulare altri miliardi.
Stealfox è un giovane ambizioso letteralmente senza scrupoli. Mira ad una crescita esponenziale della sua carriera ed è disposto, come ci verrà mostrato, a qualunque azione per ottenerla.
Kill your friends di Owen Harris, basato su un libro di John Niven, che firma anche la sceneggiatura, è una commedia nerissima con risvolti grotteschi, che ci mostra però il verosimile aspetto di un'industria, quella discografica, che prima ancora per effetto  dell'avvento del download illegale, è implosa su sé stessa per manifesta incapacità e incompetenza dei suoi manager, che vengono qui mostrati come una manica di idioti supponenti, totalmente ignoranti in ambito musicale (i dialoghi su questo tema sono irresistibili e troppi per essere citati tutti, mi limito a segnalare quello iniziale di Stealfox sui Velvet Underground, o la pretesa di un dirigente di scritturare Guy Stevens, il produttore di London Calling dei Clash, defunto da una quindicina d'anni buoni all'epoca in cui è ambientato il film), circondati da figure minori (scout, segretarie) viceversa sinceramente appassionate, che vengono puntualmente ignorati. Feste a base di eccessi, alcol, tutti i tipi di droghe e sesso sono la regola di vita, che sarebbe poi la perfetta equazione della formula "sex, drugs & rock and roll", non fosse per l'assenza della sua parte più importante:  il rock and roll.
Un film follemente divertente con il valore aggiunto, e non potrebbe essere altrimenti, visto luogo e  periodo storico, di una colonna sonora esaltante.

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