Dopo la sua approvazione in via definitiva, avvenuta alla Camera il 19 ottobre, tra pochi giorni sarà ufficialmente in vigore il disegno di legge n.1441 quater F, meglio noto come collegato lavoro.
L'obiettivo dichiarato di questo insieme di norme è quello di intervenire sulla materia del diritto del lavoro semplificandone alcuni aspetti, in realtà, concettualmente si riprende la strada della destrutturazione dei diritti già iniziata con la legge 276/03 (che molti ancora chiamano legge 30 o legge Biagi) e che verosimilmente proseguirà con l'attacco allo Statuto dei lavoratori (da sostituire con lo "statuto dei lavori"), già iniziato con il tentativo di aggiramento dell'art. 18, smascherato (dalla Cgil) e cancellato dal testo di legge.
La parola d'ordine quindi è depotenziare il diritto del lavoro. Un diritto, vale la pena ricordarlo, nato sul principio di considerare il lavoratore parte debole e come tale meritevole di tutela attraverso la legge e la contrattazione collettiva, rispetto all'altro soggetto chiamato in causa, il datore di lavoro.
Con gli interventi di questo esecutivo, dal suo insediamento fino al collegato lavoro, non sarà più così.
I nodi che si stringono intorno al collo della classe lavoratrice si chiamano contratto certificato; nuove norme sugli arbitrati; nuove norme sull'impugnazione del licenziamento e sui ricorsi in merito alla validità dei contratti a tempo determinato.
continua (purtroppo)
1 commento:
eccheccazzo
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