sabato 14 marzo 2009

Che cosa vedi?


La grande attesa per molti fans del fumetto di vedere il film sui Watchmen, era seconda solo alla proccupazione che la trasposizione non rendessa giustizia alla monumentale graphic novel di Moore e Gibbons (ne avevo parlato qui).

Potrei fare il fenomeno ed affermare che basterebbero da sole le immagini sui titoli di testa, accompagnate dalla versione originale di The times they're a changin' di Dylan, per dissipare, con ancora due ore e mezza di film da vedere, ogni dubbio. Non sarebbe corretto. E comunque sbaglierei per difetto.

Il film di Zack Snider segue pedissequamente lo svolgimento della narrazione originale, conservando per buona parte anche le battute (e sarebbe stato un delitto fare altrimenti) delle tavole illustrate. La scelta è felice e quasi obbligata, oltre a seguire, in ordine di tempo, la stessa intuizione alla base delle realizzazioni cinematografiche di Sin City e 300 (dello stesso Snider).

Non mi dilungo molto sulla storia, che si svolge in un'America alternativa, a metà anni ottanta, sotto il quinto mandato Nixon e con il pericolo più che mai concreto di una guerra atomica con l'Urss. Le due super potenze si misurano quotidianamente in un Risiko mortale, studiandosi e spostando truppe e armamenti come fossero soldatini di plastica.

Gli americani avevano avuto negli anni quaranta un gruppo di Super Eroi, colorati e inverosimili, come quelli realmente pubblicati ad esempio dalla Timely Comics e in seguito dalla Marvel Comics. In questo collettivo militavano, tra gli altri, il Comico (violento, fascista e invischiato in tutte le attività sporche della Cia) e Spettro di Seta, super eroina che diventerà madre di Spettro di Seta 2, che farà, insieme al Comico, da anello di congiunzione dai Minutemen alla nuova coalizione di super esseri del ventesimo secolo. I Watchmen appunto. La storia del film si svolge dopo il ritiro dalle scene anche di questo secondo gruppo, avvenuto per decreto legge.

Sono i personaggi a fare la differenza nella graphic novel di Moore e nel film di Snider. Diversamente da quanto accade nel fumetto e nel cinema supereroistico, nel quale il bene è ben distinto dal male, qui, anche a fronte di figure e azioni raccappriccianti, il contesto della storia spinge lo spettatore a chiedersi, se, il loro fine, l'obiettivo delle loro terribili gesta, non giustifichi in qualche modo i mezzi usati per raggiungerlo.

Il Comico è l'AmeriKa. Quella che rovescia le repubbliche socialiste in centro america, che uccide i dissidenti, che considera comunista chiunque non sia repubblicano, quella che si arroga il diritto di fare lo sceriffo del mondo. Armi e potere. Il diritto della forza.
Il Dr. Manhattan è un essere quasi divino. A seguito di un tremendo incidente ha acquisito poteri infiniti (tributo alle origini del 90% dei super eroi classici); se ne va in giro nudo (anche se è blu e risulta poco umano, non capita tutti i giorni di vedere mostrato al cinema con questa frequenza un nudo integrale maschile ), ha il potere di salvare tutti, ma filosofeggia sulla giustezza di farlo, sull'effettiva importanza di salvare il genere umano ("The existence of life is a highly overrated phenomenon").

Rorschach è uno psicopatico.Un uomo alla deriva, guidato solo dalle sue intransigenti regole, un'infanzia miserabile, una vita salvata (se di salvataggio si può parlare...) dalla violenza, dal male scelto come nemesi, da una lotta psichedelica contro le bugie e per la verità. Contro qualunque mediazione e compromesso ("anche di fronte all'apocalisse"). Dalle tavole alla pellicola, resta il mio character preferito.
Ozymandias, "l'uomo più intelligente del mondo", e a capo di un impero finanziario sterminato. Lucido, arrogante, presuntuoso. Ha scelto di ispirarsi, da quando restò da ragazzino orfano di entrambi i genitori, ad Alessandro Magno. Un megalomane con un piano megalomane.

Altra differenza epocale tra i Watchmen e il genere supereroistico tradotto su grande schermo è l'importanza dei dialoghi. In questo film è bene non distrarsi mai. Oltre ad alcune battute meravigliose (il super eroe idealista Gufo Notturno chiede al cinico Comico, durante un intervento in alcuni violenti disordini di strada, : "che fine ha fatto il sogno americano?", e quello gli risponde seccato, mentre con noncuranza spara in testa ad un manifestante disarmato : "che fine ha fatto il sogno americano?!? Lo stiamo vivendo. Si è realizzato!") si perderebbero anche tracce determinanti per capire il contesto politico in cui si muove la storia ( Nixon che fa cancellare la norma che impedisce ad un presidente di ricandidarsi dopo il secondo mandato, il Comico che dichiara di aver ucciso Bernstein e Woodward, i due giornalisti che nel mondo reale fecero scoppiare con le loro inchieste lo scandalo Watergate, portando di fatto Nixon alle dimissioni).

C'è da notare come la produzione, se da un lato ha optato per un cast di volti poco noti ( fatta eccezone per Carla Gugino), dall'altro non ha certo lesinato risorse per i diritti d'autore sulle musiche, visto che la colonna sonora è composta esclusivamente da grandi classici e grandi intepreti. Simon & Garfunkel, Leonard Coehn, Nat King Cole, Jimi Hendrix scandiscono le fasi cruciali del film, e assumono a co-protagonisti della narrazione, con connubi riusciti tra musica (parole) e immagini. La parte del leone la fa Bob Dylan che partecipa direttamente (sui titoli di testa) e indirettamente (a metà film e sui titoli di coda) con le sue All along the watchtower e Desolation row interpretate rispettivamente da Hendrix e dai My chemical romance.

Ma The Watchmen (comics e film) si toglie anche lo sfizio di rispondere alla domanda che tutti i lettori di fumetti di super eroi si sono posti, una volta raggiunta l'adolescenza, come faranno l'amore questi super dudes? Come usano i loro poteri sotto le lenzuola?

Le immagini ci mostrano l'essere pressochè onnipotente, Dott. Manhattan mentre si sdoppia in tre per soddisfare l'amata Spettro di Seta II, che successivamente si concede, in stivale di pelle nera lucido, al Gufo Notturno, nella scena più hot della pellicola.

Spiace quasi che un prodotto così possa essere visto da un pubblico disattento e superficiale. Sono in molti a comprare il biglietto aspettandosi qualcosa che ricalchi le recenti produzioni supereroistiche per il cinema, per poi annoiarsi rumorosamente e fare commenti idioti nelle fasi più introspettive del film o sul pene del Dr. Manhattan.

Sono considerazioni da fan, lo so. E penso che sia proprio a loro che questo film si rivolge. Astenersi perditempo, verrebbe quasi da dire.

2 commenti:

  1. Ok, non la leggo subito...ti sei scatenato eh? E' lunga come la bibbia sta recensione!

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  2. Ed eccomi qui...
    Bella recensione, anche se io la penso in modo diverso...:-))))

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