lunedì 3 giugno 2024

Javier Marìas, Domani nella battaglia pensa a me (1998)


Approfittando dell'assenza del marito, all'estero per lavoro, Maria accoglie in casa Victor per una cena preludio di una possibile scappatella extraconiugale. Con lei il figlio piccolo. Terminata la cena e giunta la coppia in camera da letto, Maria ha un malore e in breve, nello sconcerto di Victor, muore. Il quasi amante si trova di fronte ad un dilemma: chiamare qualcuno e danneggiare post mortem la reputazione di Maria o lasciare la casa e il piccolo rischiandone l'incolumità?


Senza averlo scientemente deciso, procede la mia operazione di recupero di romanzi che giacciono sulle mie librerie (nel senso che sono così vecchi da averne cambiate tre in altrettante case) da non meno di vent'anni/ un quarto di secolo. Dopo Educazione di una canaglia di Bunker è la volta di questo libro che all'epoca comprai, posso dire? attratto dal titolo e dalla breve sinossi, ma che lasciai dopo una ventina di pagine non riuscendo ad allinearmi con lo stile dello scrittore.

Sì perchè Marìas sceglie di esprimersi dentro una sorta di flusso di coscienza, sebbene non radicale in quanto intervallato qua e là da linee di dialogo, fitto di considerazioni filosofico esistenziali, rispetto alle quali serve un'attenzione nemica della lettura superficiale. Anche così, posto l'interesse per il pretesto narrativo, non posso onestamente parlare di scorrevolezza, tuttavia in più di una sezione il romanzo - tutta la prima parte in casa di Maria ad esempio - risulta al tempo stesso avvincente e profondo. Altri passaggi, come ad esempio la lunga sezione sul destino della ex-moglie, mi sono sembrati non indispensabili ai fini della narrazione. Ma è ovviamente una valutazione totalmente soggettiva.

Domani nella battaglia pensa a me è un romanzo che è diventato in breve un classico della letteratura spagnola. Posso capirne la ragione, per come si presta al dibattito e per l'approfondimento della psiche e dei comportamenti umani. In questo senso sarei rimasto su questo piano di lettura, evitando forse lo spiegone finale, che ho trovato troppo "basso" per come invece vola alto il resto della narrazione. 

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