martedì 21 maggio 2024

I miei film preferiti del 2023 (beh, che c'è?)

Davvero un'ottima annata, quella del 2023. Forse per la prima volta da quando mi diverto a compilare i consuntivi di fine anno (non molto, per la verità) ho faticato ad escludere dei titoli che mi avevano appassionato, e infatti mi sono visto costretto ad allargare l'elenco dalle canoniche dieci posizioni a dodici. 
Perchè posto alla fine di maggio un tipo di classifica che di norma esce a gennaio? Semplice, gli ultimi film che mi ero ripromesso di vedere prima di deliberare sono riuscito a recuperarli solo qualche giorno fa.

Un'unica indicazione: diversamente dal solito i titoli non sono tutti ad ex aequo, ma divisi in due fasce, in una sorte di primo e secondo posto in coabitazione.

Prima posizione

Babylon (19 gennaio 2023)
Ma sì, ognuno ha la sua opinione su Chazelle. Divisivo lui, come polarizzante, tra chi lo ha amato e chi lo ha detestato, questo Babylon. A me per esempio ha fatto impazzire. Anche alla visione numero due, tre... 

L'ultima notte di amore (9 marzo 2023)
Film della madonna: un crime italiano sensazionale. Avere tutte queste definizioni nella stessa frase sembrava utopistico. E invece, grazie a Andrea Di Stefano (E Savino. E Caridi. E Di Leva...) l'impossibile è realizzato.

Palazzina Laf (30 novembre 2023)
Non esente da difetti, l'esordio in regia di Michele Riondino, ma ricco di quella passione civile e politica che infarciva tanto cinema dei sessanta/settanta. E questo per me vale più di qualunque incertezza. 

Adagio (14 dicembre 2023)
Altra pellicola poco fortunata e a mio avviso travisata. Sollima, che ha quota parte di responsabilità nella divulgazione del criminale nazional-popolare, qui ne racconta senza sconti il tramonto indecoroso, tra fatiscenza, povertà, puzza di morte, e... un ultimo battito di vita. 

Seconda posizione

Decision to leave (2 febbraio 2023)
Ecco spiegato ancora una volta perchè Park Chan-wook e (molto) del cinema coreano sono a livelli irraggiungibili per l'attuale industria hollywoodiana. 

Gli spiriti dell'isola (2 febbraio 2023) 
Grottesco e surreale ma anche filosofico e attuale. Le ferite emotive e fisiche dei cambiamenti radicali. Non solo quelli del rapporto tra Gleeson e Farrell, ma anche il portato della guerra civile irlandese.

Beau ha paura (27 aprile 2023)
Un trip colossale, grottesco e assurdo. Ma che rifaresti.

Oppenheimer ( 23 agosto 2023)
Per poter tornare io ad apprezzare Nolan, il regista inglese doveva trasformarsi nell' Oliver Stone dei tempi buoni. Missione compiuta.

Talk to me (28 settembre 2023)
Finalmente un horror mainstream (estraneo cioè al filone "intellettuale") che ha qualcosa da dire. Vincente l'dea della mano mummificata. Efficace l'utilizzo delle sedute come trip collettivo da droghe. Spero abbiano altro da dire, i Philippou bros. 

Asteroid City (28 settembre 2023)
Un film dal quale coi soli fermo immagine si possono ricavare quadri alla Hopper o fotografie artistiche. Come nella tradizione di casa Anderson follia e surrealismo mai fini a sè stessi ma propedeutici a spiegare un pezzo di storia (americana).

Anatomia di una caduta (26 ottobre 2023)
Un processo per omicidio che in realtà è un'indagine sulla mancata aderenza alle convenzioni sociali imperanti. Cioè il peggiore dei crimini. Sandra Huller, dopo questo e La zona d'interesse (2024) potrebbe anche smettere, viste le vette raggiunte.

The Old Oak (16 novembre 2023)
Lo metto qui non solo in quanto ultimo film (dichiarato) da Loach. Ma perchè, se epilogo doveva essere, la premiata ditta Ken the Red & Laverty lo realizza all'insegna del più convincente, retorico ed autorevole marchio di fabbrica.

lunedì 13 maggio 2024

Recensioni capate: The killer inside me (2010)


Dopo la lettura di L'assassino che è in me (qui la recensioneho scoperto del recente adattamento cinematografico del miglior libro di Jim Thompson, e ho voluto dargli una possibilità recuperando il dvd. Purtroppo, come avevo letto in giro (ma non mi fido a prescindere delle recensioni) il film è poca cosa, ed è un vero peccato, perchè il cast, a livello di nomi potenziali, a partire dalla regia di Michael Winterbottom, al normalmente bravissimo Casey Affleck, alle star Jessica Alba e Kate Hudson, prometteva bene. Purtroppo però l'esito finale lascia la sensazione di un lavoro sciatto, svogliato e di una direzione attori assente, con risultati dal demoralizzante al comico involontario, in particolar modo in relazione alle interpretazioni di Alba e Hudson, mai in parte. Anche Affleck, pur avendo in qualche modo la faccia giusta sembra capitato lì per caso. La scelta degli sceneggiatori è quella di seguire pedissequamente lo svolgimento del libro, ivi comprese le linee di dialogo, e questo film è forse la dimostrazione più emblematica di come detta opzione non sempre paghi e anzi, forse le trasposizioni più riuscite sono proprio quelle che hanno coniugato opera di riferimento e visione del regista. Qui totalmente assente. 

lunedì 6 maggio 2024

Mick Mars, The other side of Mars (2023)


Dopo la farsa del tour d'addio del 2015, ognuno dei componenti dei Motley Crue aveva annunciato l'intenzione di volersi dedicare ai propri progetti solisti. Su tre dei quattro debosciati, viste le performance del passato, il mio interesse era pari a zero. Il chitarrista Mick Mars era l'unico, forse anche a causa dei suoi gravi problemi di salute, che, al netto di qualche ospitata, non si era mai cimentato in un side project di alcun tipo. Ma Mars (al secolo Robert Alan Deal) era anche il solo tecnicamente dotato, all'interno del gruppo, al punto che, di fatto, il suo ingresso in formazione ha permesso ai Crue di salire di livello e di riuscire ad emergere. Ragion per cui un pò di curiosità il suo annunciato debutto me l'aveva scatenata. Immaginavo un ricongiungimento col blues, con l'hard rock di stampo british, insomma un tuffo nelle suggestioni musicali del giovane Robert.

Invece, mentre di anni, dal fake farewell tour del 2015, ne sono passati quasi dieci, questo The other side of Mars ci presenta un sound metal mainstream moderno, non distante da quelli dei recenti lavori di Dee Snider after Twisted Sister (li trovate tutti recensiti nel blog). Suoni pompati, voci potenti (Mick si è affidato a due vocalist, Jacob Bunton e Brion Gamboa, che non conosco e di cui la rete non è proprio satura di informazioni), sezione ritmica che spacca, ma insomma, il tutto un pò senz'anima e, soprattutto, senza la centralità di un disco che porta il nome di un guitar hero. Qualche pezzo è anche divertente (Loyal to the lie, Undone e Right side of wrong), ma se in un album (presunto) chitarristico, si toppa anche l'unico strumentale del lotto (LA Noir), loffio e inoffensivo, c'è proprio qualcosa che non funziona.

giovedì 2 maggio 2024

My Favorite Things, aprile 2024

ASCOLTI

AA/VV, Red hot and blue
Mick Mars, The other side of Mars
Cody Jinks, Change the game
English Teacher, This could be Texas
JJ Grey and Mofro, Olustee
Lankum, False Lankum
Mark Knopfler, One deep river
Michael Jackson, Invincible
Pearl Jam, Dark matter
Rod Stewart, Swing fever
Saturnus, The storm within
Studio Murena, Wadirum
OST, The hot spot
OST, Homeboy
The Murder Capital, Gigi's recovery


VISIONI

Una sterminata domenica (3,5/5)
Il gatto con gli stivali 2 (3,5/5)
Zamora (3/5)
Arrival (3,5/5)
C'è ancora domani (3/5)
Chi segna vince (2,5/5)
Delta (3,5/5)
Asteroid City (4/5)
Cattiverie a domicilio (3,25/5)
Povere creature! (4/5)
Civil war (4/5)
Guy Ritchie's The covenant (3/5)
The killer inside me (2,25/5)
The palace (2,75)
Nove regine (3,25/5)
The Old Oak (4/5)

in grassetto i film visti in sala

Visioni seriali

Antidisturbios: Unità antisommossa (3,75/5)
Call my agent, 2 (2,5/5)

LETTURE

Javier Marìas, Domani nella battaglia pensa a me