giovedì 1 giugno 2023

Warrior Soul, Out on bail (2022)


Dodicesimo album di inediti per i Warrior Soul, o meglio, per Kory Clarke, frontman, singer, songwriter, ormai one man band (o last man standing) del glorioso monicker che ha esordito nel 1990 "riuscendo" nell'impresa di essere sempre disallineato a qualunque trend musicale in voga. Raramente, questa condizione di perenne outsiders, ha comportato affermazioni popolari e/o commerciali e i WS, infatti, non fanno eccezione. 
Ma di questo ho già scritto nei post precedenti sul gruppo, pertanto passo direttamente all'analisi di Out on bail, disco che va in controtendenza rispetto agli ultimi rilasciati, laddove, pur in presenza del riconoscibilissimo marchio impresso dalla voce di Clarke, il sound si era adagiato su un confortevole hard rock mainstream di buona qualità. Con questo lavoro i Guerrieri tornano, inaspettatamente ma con risultati eccellenti, ai loro pattern più originali, alle chitarre acide, le atmosfere lisergiche, alla sospensione del tempo, ad un rock più liquido e meno dritto per dritto, insomma tornano a fare i Warrior Soul, mi sembra non ci siano dubbi a riguardo.

Con We're alive, che apre l'album, è forte la suggestione di tornare indietro di trent'anni (ma senza quella fastidiosa sensazione di autoplagio in cui spesso si incappa quando band spompate "tornano alle origini"), e il viaggio totalmente immersivo nel WS Universe continua quasi senza soluzione di continuità da canzone a canzone, con l'unica eccezione in salsa AC/DC-Motorhead del brano che (curiosamente, dato il suo essere stilisticamente avulso dal resto) dà titolo all'opera. Probabilmente un residuo della doppietta precedente di lavori in studio (Back on the leash e Rock 'n' roll disease).
Assieme alla ripresa del loro sound si riaffaccia prepotente nei testi di Clarke anche la vena polemica, anti-social e anarchica tipica del suo songwriting, che ben si esprime dentro tracce quali Cancelled culture, End of the world o The new paradigm, e anche questa è un'ottima notizia.

Tra l'altro, durante il covid, nemmeno i WS si sono sottratti alla pratica dell'album di cover (Cocaine and other good stuff), che, ad un ascolto distratto, non mi sembra proprio imprescindibile, vedremo se gli concederò altre chance di crescere. 
Out on bail, al contrario, è un appuntamento imperdibile per i fan della band, e un'occasione per approcciarli a chi, colpevolmente, ancora non li conosca.

Nessun commento:

Posta un commento