lunedì 28 marzo 2022

Due film (più uno) che segnano il ritorno della macchina propagandistica americana



Questa non è una recensione, piuttosto una semplice riflessione comune a due film molto diversi tra loro, sorprendentemente accumunati da una filosofia che si pensava appartenere al passato . Il primo, Red Sparrow (2018), decorosa pellicola di spionaggio con doppi e tripli giochi tipici del genere, l'altro, A proposito dei Ricardo (2021), buon film che celebra, con una modalità tipicamente americana, un episodio nella vita televisiva degli anni cinquanta degli attori di una serie epocale, I love Lucy. Qual è l'elemento in comune? Beh un ritorno, in un caso molto evidente e irritante, nell'altro più sfumato, alla classica divisione tra impero del bene (USA) e del male (Russia/URSS) attraverso un'ottica propagandistica cui non mi capitava da tempo di assistere. 

La dicotomia è sbattuta in faccia senza vergogna in Red Sparrow, storia ambientata ai tempi nostri, dove tutti gli agenti segreti di oltre cortina sono abietti, crudeli e senza scrupoli mentre la controparte ammerigana altruista e nobile d'animo. Vale a dire zero sfumature e assenza di zone d'ombra che accompagnano le produzioni più verosimili sul tema. 

A proposito dei Ricardo, ambientato nei cinquanta, nel periodo della caccia alle streghe maccartista, nel quale bastava una parola fuori posto per decretare la fine di un artista, è il classico film divertente di Sorkin: dialoghi scoppiettanti e dinamicità verbale, ma che, con una semplice battuta verso la conclusione del film, messa in bocca al co-protagonista di origini cubane (Desi/Javier Bardem), arriva in sostanza a giustificare la terrificante macchina di distruzione umana del senatore McCartney, perchè gli avversari comunisti, protagonisti della rivoluzione cubana, erano sostanzialmente una manica di selvaggi, assassini senza scrupoli che hanno privato la popolazione dell'isola del proprio benessere. Pertanto, andava bloccata sul nascere e con qualunque mezzo la loro "avanzata" sul suolo americano. Il capitalismo non poteva essere messo in discussione.

A questa doppietta di film potrei aggiungerne un terzo, l'atroce The King's Man - Le origini (co-produzione USA/UK), terzo capitolo-prequel della saga, che, a differenza degli altri due, è anche un film di rara bruttezza la cui "trama", sviluppata in un vomitevole tripudio di computer grafica, ipotizza (certo, in chiave semi seria) complotti e alleanze fantasiose tra Lenin e un'organizzazione segreta prima e con addirittura un giovane Hitler poi, senza farsi mancare, anche qui, messaggi molto poco subliminali atti a dipingere i sovrani russi come governanti buoni e generosi, vittime innocenti dei terribili bolscevichi. 

Quali che siano le ragioni che abbiano portato certa Hollywood (non tutta, ovviamente) a rimettere in strada la macchina propagandistica non è dato sapere. La "minaccia comunista" ormai non esiste più nemmeno nei comizi di Berlusconi. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è successiva alle produzioni sopra citate. 
Di certo il cinema hollywoodiano di un certo tipo ha sempre usato la propaganda dell'american way of life come arma da contrapporre ai nemici, ma si pensava che quella fase fosse conclusa. Il fatto che ritorni in maniera così perentoria è, a mio avviso, il tentativo di tornare ad imporre, ad un pubblico giovanile distratto (insomma, non lo dico io, ma alcuni sondaggi, i cui risultati indicano che i più giovani hanno un pò di confusione sui fatti storici del novecento) lo stesso obiettivo di egemonia culturale ipotizzato da Gramsci, indirizzato però al successo dell'altra parte delle barricate.

Red sparrow e The King's man sono disponibili su Disney plus
A proposito dei Ricardo è disponibile su Prime Video



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