domenica 22 novembre 2015

V.P.


4 commenti:

  1. Difficile anche per me pronunciare parole che non suonino vuote e banali, ma che ti facciano sentire tutta la vicinanza che vorrei.
    Cmq del senso di inadeguatezza nei confronti del proprio padre una volta mi piacerebbe parlarne. Certi giorni mi sento un'unghia, a suo confronto.

    Un abbraccio, my friend.

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  2. beh...ad ognuno i suoi tempi e la sua tempra...di sicuro siete diventati quello che siete (e mi ci metto anche io) perché lui era quello che era, e quella santissima donna di vostra (nostra) madre lo ha sopportato e supportato in ogni modo. ci avete messo del vostro, sbagliando come avrà sbagliato lui. inutile stare a piangere su cosa siamo diventati, su quanto ci sentiamo inferiori, e sulla morte, per quanto momenti di tristezza siano leciti e dovuti. dico, ogni tanto dovremmo essere pure orgogliosi di quello che siamo diventati. e pure se non ve lo dicono, lo pensano anche loro.

    PS troppo bianco su questo blog :)

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  3. Un pò lo sono, orgoglioso di me. Però sai Ale, è anche una questione di possibilità. Io se le ho avuto è grazie a lui, lui se le è create dal niente, rischiando tutto. So di esagerare con l'enfasi, ma è proprio così che è andata.

    Il blog è proprio così che lo volevo, il più semplice possibile :)

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