Difficile individuare spunti nuovi o sinossi originali per questo che nel tempo e' diventato un classico della science fiction moderna. Joe Lansdale ha pubblicato La notte del drive-in nel 1988 armonizzando alcune sue passioni come la fantascienza, i B-Movie e i B-Movie proiettati nei drive-in. Pur rilevandone una sparuta presenza anche sull'italico suolo, difficilmente riesco ad immaginare un luogo così tipicamente americano come il drive-in. Un luogo perfetto per una popolazione che, potendo, non scenderebbe dall'auto nemmeno per pisciare, per la quale è necessario tenere lungo le highways cartelli stradali con precisi divieti di drink and drive o di eat and drive, nemmeno gli automobilisti a stelle e strisce fossero bambini dell'asilo che, mentre guidano a 60 miglia all'ora, invece di guardare la strada infilino la testa nel sacchetto di McDonald a cercare la maledetta salsa barbecue per i Mc Nuggets.
Non so se i drive-in siano ancora oggi così diffusi, ma l'Orbit, quello al centro della narrazione di Lansdale, era sicuramente uno degli esemplari più imponenti, in grado di ospitare migliaia di macchine ripiene di un vasto campionario di umanità assortita. E' qui che, nel pieno di una maratona horror con tutti i santissimi crismi, arriva dall'alto una cometa rosso sangue a sconvolgere i programmi di tutti i convenuti. Il cinema-parcheggio viene abbracciato da un letale ammasso gelatinoso e da quel momento l'allegra combriccola dovrà vedersela con quisquiglie come sopravvivenza senza cibo e acqua, iper-violenza, mutazioni genetiche e, oh sì, crocifissioni.
Chiaramente non c'è solo orrore e fantascienza anni cinquanta, nel romanzo di Lansdale. Come l'autore ci ha insegnato in altri suoi racconti meno improbabili ma ugualmente raccapriccianti, spesso la brutalità e la malvagità dell'uomo è contenuta a malapena dalle regole della società, e aspetta impaziente la migliore occasione per manifestarsi in tutto il suo orrendo aspetto. Di certo il cannibalismo per assenza di cibo è più giustificabile dello stupro e l'omicidio per noia o ignoranza così bene descritti in altre opere dello scrittore texano.
Lettura agile ma consigliata, se non si fosse capito. Cos'altro? Ah sì. Difficilmente dopo aver finito il libro riuscirete ancora a mangiare pop-corn.
Mi aspettavo qualcosa di più
RispondiEliminaMa no dai, libro divertentissimo
RispondiEliminaApprofondisci un po' di più, anche se il migliore te lo sei già letto, a questo punto. Voglio vedere cosa scriverai del terzo...
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