Con la seconda avventura (Una stagione selvaggia è stata la prima) di quella che diventerà una
fortunatissima saga, Joe R. Lansdale colloca la coppia di amici Hap e
Leonard nell'East Texas, dove la soglia della povertà è sfondata
come la porta di una casa buttata giù a calci dalla polizia, la
droga è lo strumento più veloce ed economico per fuggirne, la
violenza è brutale, quotidiana e ottusa e dove la vita di ciascuno
non vale una cicca. Figuriamoci quella dei bambini di strada, spesso
nati a loro volta da madri bambine.
Ma il valore aggiunto di Mucho mojo (1994) a mio avviso non è tanto l'indagine dei due amici (ricordiamolo:
uno bianco senza fissa occupazione e vagamente progressista, l'altro
nero, gay, repubblicano e amante del country). Certo, lo sviluppo della crime story si
legge tutto d'un fiato, anche se i lettori sgamati non avranno grossissime
difficoltà ad indovinare il colpevole degli orrendi delitti a sfondo
pedofilo/religioso che turbano il sonno dei nostri, ma è l'efficacissima fotografia che Lansdale fa di quelle zone, di quei
territori, di quella gente ad essere come sempre impagabile. Sembra di rivedere le sequenze di pura
desolazione mostrate dalla serie tv True Detective (recentissima, che
di sicuro qualcosa deve all'autore texano, oltre che a Ellroy). Così
come sono da leggere con molta attenzione i dialoghi filosofici tra i
due protagonisti, che approfondiscono temi immagino molto dibattuti
dai media americani, come ad esempio la responsabilità individuale e
dello Stato nei confronti delle persone che nascono povere e muoiono
derelitte o tossiche o da criminali, oppure il rapporto sempre
difficile tra la popolazione bianca e quella nera, il dibattito sul welfare state, eccetera.
Resto convinto che Lansdale dia il suo meglio nei racconti o nei romanzi autoconclusivi, dove può liberare i suoi peggiori demoni, per poi catturarli sulla pagine, in storie agghiaccianti come alcune della raccolta Maneggiare con cura che ancora mi tormentano. Una cosa però è certa, quando ricominci a leggere le opere di questo autore non vorresti più fermati. Ragion per cui ho inaugurato il mio nuovo e-reader scaricando la Trilogia del Drive-In.
A presto, dunque.
Di "Maneggiare con cura" da ricordare "Godzilla in riabilitazione", capolavorissimo!
RispondiEliminaLa Trilogia del Drive In non vale proprio la pena, il primo era bellissimo, il secondo un'estremizzazione non sempre opportuna del primo e terzo...vuoi saperlo?
PS forse l'e-reader si guasterà.
Dovesse guastarsi il Kindle, lo farà per lo scarsissimo
RispondiEliminauso che ne sto facendo. In effetti, ad oggi, a parte averlo
pagato l'inezia di tre deca, ancora non mi spiego l'acquisto :D
Potevi comprarci dei libri, pensa un po'
RispondiEliminaCon questo se ci prendo la mano ne posso avere circa tremila ;)
RispondiEliminaquesto è proprio un bel libro
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