venerdì 10 gennaio 2014

New Wave of american country music: Sturgill Simpson, High top mountain

Troppo spesso per ascoltare della musica country dotata di un minimo di anima è necessario avventurarsi negli ostici terreni dell'outlaw moderno e delle contaminazioni tra generi: operazione soddisfacente, per carità, ma dagli esiti che si allontanano da quel dolce gusto popolare, componente originaria di questo genere, troppo spesso snaturata e tradita dai tanti cloni tutti uguali a se stessi prodotti in laboratorio dall'industria di Nashville.
Per fortuna, a portare una boccata di aria buona, arrivano tipi come Sturgill Simpson, che riescono a coniugare country di qualità e  presenza su CMT (Country Music Television, il potente network americano) senza dover sottostare agli abusati cliché imposti dalle major negli ultimi anni (cioè essere cantante donna, fare pop mieloso con qualche violino ogni tanto e parlare di camionisti).
E l'aspetto sorprendente di tutta la vicenda è l'apparente disinvoltura con la quale il giovane artista raggiunge l'obiettivo di accontentare sia i puristi del genere che i marpioni esclusivamente attenti alla portata commerciale del prodotto, attraverso una manciata di pirotecnici pezzi honky-tonk (Life ain't far and the world is mean; Railroad of sin; Sitting here without you; You can have the crown), la dimostrazione di saperci fare con le ballads (Water in a well; Hero; Old king coal), i sacrosanti richiami agli aspetti più old time della musica redneck (Poor rambler), ma soprattutto un'estensione vocale che potrebbe aprire presto nuove, inaspettate, strade (Van Morrison non è così lontano in pezzi come I'd have to be crazy).

High top mountain è un album  di cui si sentiva tremendamente il bisogno: un'opera apparentemente semplice ma che in realtà cela uno smisurato rispetto per questa musica regalandoci un'artista che il country potrebbe contribuire a salvarlo.

8/10
P.S. Con Sturgill Simpson chiudo ufficialmente il lotto di recensioni di album che concorrono alla classifica di migliori dell'anno. Lunedì pubblicherò il mio best of del 2013. In omaggio all'eccezionale annata musicale la lista comprenderà quindici titoli invece dei tradizionali dieci.



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