"Have no fear/ Say sincere/ Are you metal?" Chiedevano un po' truzzi gli Helloween in un loro recente album (7 Sinners, 2010). Sì amici, in questo periodo mi sento proprio tanto tanto metal. Il che va oltre l'ascolto di un genere musicale specifico, ma ha a che fare più, almeno per come la vedo io, con un attitudine ad ascoltare roba fuori dagli schemi mainstream, a volume alto, e che spesso ben si accompagnerebbe a colossali bevute. A riprova di ciò, su quindici album in rotazione, sono solo cinque quelli riconducibili ad un'ottica di rock pesante (Letlive, Avenged Sevenfold, Carcass, Helloween e Volbeat, che vedrò in concerto l'11 ottobre assieme agli amici blogger Filo e Ale), mentre gli altri spaziano tra il country d'autore/indipendente (Austin Lucas, Hellbound, The Good Luck Thrift Store Outfit, Joe Buck Yourself, Kellie Pickler), il blues e soul con tutte le contaminazioni del caso (Rachel Brooke, Seasick Steve, Gov't Mule), l'indie-rock (Hanni El Khatib) e l'indie-pop (Arctic Monkeys). Il tutto in attesa del nuovo materiale di Hank III, la cui uscita è ormai imminente.
Austin Lucas, Stay Reckless
Volbeat, Beyond hell/Above heaven
Seasick Steve, Hubcap music
Letlive, The blackest beautiful
Avenged Sevenfold, Hail to the king
Hanni El Khatib, Head in the dirt
Gov't Mule, Shout!
Carcass, Surgical steel
Hellbound, Old highs and new lows
The Good Luck Thrift Store Outfit, Old excuses
Joe Buck Yourself, Who dat?
Rachel Brooke, A killer's dream
Helloween, Keeper of the seventh keys
Arctic Monkeys, AM
Kellie Pickler, 100 Proof
VISIONI
Trattengo il fiato in attesa dell'episodio 5x16 di Breaking Bad, che concluderà definitivamente la serie. Le parole non bastano per definire la grandiosità di quest'opera. Cercherò comunque di metterne insieme qualcuna per una recensione, appena emotivamente sarò in grado di farlo. E' ripreso anche Sons of Anarchy (siamo alla 6x3)mentre entro la metà di ottobre ripartirà The Walking Dead (siamo alla quarta). Per quanto riguarda i grandi recuperi sto finalmente dedicando il tempo che merita a Mad Men.
LETTURA
Al momento di chiudere le valigie da mandare sull'aereo per la Spagna mi sono accorto che La verità sul caso Henry Quebert, il libro di Joel Dicker, non andava bene a causa di dimensioni e peso eccedenti. Ho ripiegato allora sull'ottimo classico L'amico americano di Patricia Highsmith. Prima o poi conto di parlarvene.
5 commenti:
Bene, direi che sei nel momento giusto per ascoltare il nuovo degli Alter Bridge. Che, vojo di', in quanto a tamarraggine ne sanno.
Dè, no? :D
te lo mando?
L'hai poi finito quel libro?
Sì. Adesso sto cercando il film di Wenders
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