sabato 27 novembre 2010

Album o' the week / Billy Bragg, Talking with the taxman about poetry (1986)



Programmo questo post e penso che quando sarà pubblicato mi troverò su uno dei pullman partiti venerdì sera per raggiungere la manifestazione nazionale della Cgil a Roma. Penso che, nonostante sarò solo all'inizio della giornata, avrò già il culo piallato e la schiena a pezzi. Dopo il percorso che ci porterà verso piazza San Giovanni e ritorno, verso la mezzanotte di sabato, il bus ci restituirà alla foschia (oddio spero non alla pioggia o alla neve) di una Milano novembrina.

Negli ultimi anni partecipavo quasi per dovere e senza molto entusiasmo a queste mobilitazioni d'organizzazione, ma stavolta è diverso. Forse il vaso è davvero colmo, o magari c'è bisogno di stringere i ranghi, la necessità di stare in mezzo al mare di bandiere rosse. C'è l'illusione di contribuire a dare una spallata definitiva a questo esecutivo-azienda del cavaliere nero. Probabilmente non sarà così, ma la speranza mi basta a caricarmi di sano entusiasmo lottaiolo e perciò mi preparo, berretto rosso calcato in testa e Billy Bragg nel lettore mp3, a marciare.

Talking with the taxman about poetry è dell'ottantasei, praticamente un concept album socialista, un invito alla rivolta contro la politica della Tatcher. Impegno sociale, denunce alla società inglese, anti-imperialismo, inni da corteo.

A rischio di sembrare un pò superficialmente sentimentale, There is power in a union mi fa sempre palpitare come la prima volta.


There is power in a factory, power in the land
Power in the hands of a worker
But it all amounts to nothing if together we don’t stand there is power in a union

Now the lessons of the past were all learned with workers’ blood
The mistakes of the bosses we must pay for
From the cities and the farmlands to trenches full of mud
War has always been the bosses’ way, sir

The union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a union

Now I long for the morning that they realise
Brutality and unjust laws can not defeat us
But who’ll defend the workers who cannot organise
When the bosses send their lackies out to cheat us?

Money speaks for money, the devil for his own
Who comes to speak for the skin and the bone
What a comfort to the widow, a light to the child
There is power in a union

The union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a union.



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