venerdì 23 luglio 2010

Like a virgin


Non è che c'è molto da dire in merito a questa commedia, blockbuster americano di qualche anno fa. Lo schema è quello classico di genere. Inizio comico, intermezzo sentimentale, a tre quarti la crisi, happy ending.

Certo, il soggetto è particolare, c'è qualche scena da antologia (la ceretta maschile, il tormentone "come so che sei gay"), qualche tentativo di critica ai luoghi comuni maschili(sti) e a quelli femminili, un abbozzo di introspezione alla figura di Andy, bambinone di quarant'anni, e un tentativo di critica alla società moderna, che mercifica corpi e desiderio, ma tutto resta molto, molto in superfice, privilegiando il bersaglio grosso, che è raggiunto peraltro senza eccedere in volgarità, nonostante il tema trattato.


Bravo Steve Carell, anche se un ruolo così aiuta.
Forse non ne esce meravigliosamente la donna media americana, che appare come una ninfomane all'ultimo stadio, mentre il maschio è sì un cazzone, ma in ultima analisi ci viene mostrato come un buon diavolo, che sa redimersi.

1 commento:

  1. Mi ha fatto talmente cagare che dopo la visione ho dovuto rimediare facendo l'amore almeno tre volte con la mia morosa.

    Almeno.

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