giovedì 1 maggio 2008

There's a power in the union


Più che un affermazione, la frase del titolo è un auspicio, formulato adesso che vedo l'onda arrivare. Già, dopo l'antipolitica (che chissà perchè ha punito solo la sinistra) sta arrivando anche lo tsunami antisindacale. Casta, difensori solo di privilegi e privilegiati, maestri nel non decidere mai, fermi su posizioni vecchie di decenni, non rappresentativi dei nuovi mestieri e dei nuovi lavoratori. Il sindacato è tutto questo?

Può darsi. Anche se mi permetto di eccepire sui soggetti che formulano queste accuse. Parliamo di confindustria, che vuole buttare al cesso la contrattazione nazionale (con Cisl e Uil già convinte) o di Ichino che non vede i sei morti al giorno di media nelle imprese italiane, ma focalizza a dieci decimi la scarsa produttività e l'indecisionismo sindacale.

Il problema c'è, inutile negarlo. La metà dei cinque milioni e mezzo di iscritti che ha la Cgil sono pensionati. I giovani (under 30) non si appassionano all'attività sindacale, ormai siamo quasi più attraenti per la miriade di servizi che offriamo (Caaf, Pensioni, Uffici vertenze) che per la difesa degli interessi dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Se continua così, si farà la fine dei dinosauri o si diventa esclusivamente un centro servizi.

Eppure non posso fare a meno di pensare che oggi del sindacato c'è bisogno forse più di ieri, e che chi mette in discussione questo principio sia profondamente in malafede o interessato a dividere, disarmare, indebolire i lavoratori, regionalizzare i diritti, dare e togliere a piacimento degli imprenditori, approfittando della fase storica che stiamo attraversando.

In questi momenti mi faccio forza e mi inorgoglisco anche ascoltando questo pezzo, un pò retorico, ma sempre emozionante, di Billy Bragg:


There is power in a factory, power in the land
Power in the hands of a worker
But it all amounts to nothing if together we don't stand
There is power in a Union


Now the lessons of the past were all learned with workers' blood
The mistakes of the bosses we must pay for
From the cities and the farmlands to trenches full of mud
War has always been the bosses' way, sir


The Union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a Union


Now I long for the morning that they realise
Brutality and unjust laws can not defeat us
But who'll defend the workers who cannot organise
When the bosses send their lackies out to cheat us?


Money speaks for money, the Devil for his own
Who comes to speak for the skin and the bone
What a comfort to the widow, a light to the child
There is power in a Union


The Union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a Union.

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