L'altro giorno abbiamo passato il pomeriggio in tribunale per una causa. Avevamo citato in giudizio un'azienda per palese attività antisindacale. Questa impresa non aveva applicato una norma del contratto nazionale, applicando unilateralmente ai lavoratori una tipologia di orario (lo "spezzato") previsto solo a seguito di accordo sindacale.
I nostri legali non avevano dubbi, oggettivamente l'infrazione c'era stata.
Non avevano fatto però i conti con il giudice, la quale, nonostante lo svolgimento dei fatti e l'assenza di volontà da parte di questa impresa di chiudere la vertenza attraverso una conciliazione, sta gestendo la causa alla ricerca disperata di un appiglio per non darci ragione.
Siamo alla terza udienza di una causa che, a detta dei nostri legali è "facile", e ancora la giudice(?) continua a sentire testimoni (tutti dell'azienda) per tentare di giustificare la violazione contrattuale.
E' come se uno stupratore si difendesse sostenendo che non trombava da quindici anni, e il giudice lo assecondasse...
oh tutti comunistacci eh
RispondiEliminaminchia non farmici pensare