E insomma, avevo questo collega fanatico del cosiddetto funk-glam-metal che stava in fissa con Electric Boys e, soprattutto, Dan Reed Network. Così, mosso dalla mia proverbiale curiosità, di ritorno da un viaggio in America del 1992 (sic) tra i cd con cui ho riempito la valigia c'era anche questo Slam, uscito nel 1989.
Riascoltato oggi, alla luce di tutto quel ben di dio che hanno portato i novanta in termini di reale contaminazione, il disco suona quasi ingenuo e probabilmente troppo pulitino, sia nei pezzi tirati (segnalo Make it easy, Slam, Tiger in a dress) che nelle immancabili ballads (Stronger than steel, All my lovin').
Tuttavia, il nome tutelare di Nile Rodgers come produttore era ancora un certo sigillo di garanzia e l'album, pur guardando da distanze siderali le charts, riuscì a sfornare ben quattro singoli e mettere in qualche modo il nome del musicista a capo del progetto sulla mappa.
Per la cronaca, il buon Dan è ancora in giro a provarci.
Nessun commento:
Posta un commento