Se dovessi compilare una lista di film visti nelle condizioni peggiori, vale a dire già iniziati, mollati prima della fine, infarciti di pubblicità o seguiti distrattamente, Eternal Sunshine of the spotless mind, fino a poco fa sarebbe stato nella top five.
E l'attenzione è invece un aspetto fondamentale per quest'opera girata da Michel Gondry su un soggetto di Charlie Kaufman. Anche se alla fine tutto torna infatti, i vorticosi flashback e flash forward che costituiscono l'ossatura a spirale della narrazione richiedono una buona predisposizione ad un cinema fuori dagli schemi oltre ad invitare, perchè no, a visioni plurime della pellicola.
La trama vede Joel Barish/Jim Carey e Clementine Kruczynski/Kate Winslet incontrarsi e conoscersi occasionalmente su un treno diretto alla località turistica di Montauk, che lui ha preso al volo colto da un improvviso ed irrefrenabile impulso. I due, diversissimi tra loro: lei istintivamente socievole e un pò freak, lui riservato e chiuso in sé stesso, in realtà hanno avuto una relazione duratura che è entrata in crisi e che ha portato prima Clementine e poi lo stesso Joel a decidere di farsi rimuovere completamente i ricordi del partner dal tessuto cerebrale, attraverso una procedura resa possibile nella società descritta dal film.
Lo script di Kaufman gioca molto con il sogno e il subconscio, arrivando a fornire allo spettatore anche una chiave di lettura dell'effetto mnemonico chiamato deja vu. Ma a un livello più concreto mostra senza ipocrisia la parabola di una storia d'amore che appassisce, con tutto il suo corollario di cattiverie e meschinità che gli amanti si scambiano quasi con indifferenza. La relazione viene mostrata a partire dalla fine, cioè partendo da una brutta litigata che ne decreta la conclusione (con la sequenza memorabile della strada e dei negozi che cambiano continuamente, così come la direzione in cui corre Joel mentre rincorre Clementine) andando all'indietro fino al giorno in cui i due si sono conosciuti e innamorati. Il film tocca le corde più sensibili del nostro animo: i ricordi, la memoria, le cose che custodiamo gelosamente nella nostra mente insieme a quelle che vorremmo dimenticare, andando a formare un quadro d'insieme emotivamente esplosivo. Non solo, Eternal spotless è anche un film sulle scelte che ci hanno condotto a ciò che siamo, a quelle sliding doors esistenziali che hanno incanalato la nostra vita in un senso o in un altro.
La nostra scelta di cancellare i ricordi più dolorosi è il prodotto di fantasia di una incapacità reale di affrontare sofferenza e struggimento, l'inadeguatezza che ci porta ad assumere medicine per ogni malessere, fisico o psicologico, è la stessa che ci porta ad affidare gli aspetti più preziosi e delicati della nostra vita ad una manica di cialtroni che piallano i bellissimi spigoli di anni di ricordi con la stessa cura usata da chi passa la giornata a mettere timbri all'ufficio del catasto.
Una delle scelte embrionali vincenti di Eternal sunshine of the spotless mind è la decisione di ribaltare i characters abituali dei due attori protagonisti. Così il ruolo dell'imprevedibile e un po' fuori di testa passa a Kate Winslet mentre quello del malinconico e insicuro a Jim Carey. Entrambi gli attori tirano così fuori una delle prove migliori della loro intera carriera. E se la Winslet non è certo nuova a ruoli superlativi, lo stesso non era scontato per l'ex Ace Ventura, qui misurato e introspettivo come mai prima (ne dopo).
Anche dal punto di vista tecnico le peculiarità del film sono notevoli, visto che il regista Michel Gordy decide di non avvalersi del blue screen e di lavorare invece direttamente sulle riprese, usando tecniche analogiche e artigianali efficacissime, e ricorrendo solo occasionalmente alla computer grafica (la "pioggia" di auto).
Clamorosamente disonesta e ingannevole la traduzione in italiano del titolo (Se mi lasci ti cancello) che svilisce la citazione letteraria di Alexander Pope ("How happy is the blameless vestal's lot! The world forgetting by the world forgot. Eternal Sunshine of the spotless mind! Each pray'r acceptedand each wish resign'd" / "Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale! Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. L'eterno splendore di una mente immacolata! Accettata ogni preghiera e rinunciato ad ogni desiderio") tentando di spacciare un film d'autore per una delle tante commediole demenziali.
Eternal sunshine of the spotless mind commuove, diverte, fa riflettere ed arriva a spaventare. Il tutto all'interno di una confezione stilistica cinematograficamente eccellente. Un recupero essenziale per chi, come me, l'avesse perso o trascurato.
Eternal sunshine of the spotless mind commuove, diverte, fa riflettere ed arriva a spaventare. Il tutto all'interno di una confezione stilistica cinematograficamente eccellente. Un recupero essenziale per chi, come me, l'avesse perso o trascurato.
Uno dei miei film preferiti...Alcune sequenze sono eccezionali, disorientano.
RispondiEliminaDa vedere e rivedere
RispondiElimina