lunedì 9 gennaio 2017

Wayne Hancock, Slingin' rhythm


Partiamo per una volta dalla coda. Dalla conclusiva traccia numero dodici per la precisione, che si intitola Slingin' rhythm intro. Per quale ragione una intro è piazzata negli ultimi istanti di un disco e non nei primi? Semplice e per certi versi geniale. Perchè questa traccia di pochi secondi altro non è che l'improvvisazione della title track che apre il lavoro, nella quale Wayne Hancock dà le ultime disposizioni alla band prima dell'incisione definitiva della canzone. Se il vostro lettore CD, come il mio, al termine dell'ultima traccia suonata riparte dalla prima ecco che si realizza un effetto "circolare" che permetterebbe di tenere per ore in loop questo album.
Intendiamoci, non è solo per questa divertente intuizione che l'ultimo lavoro di Wayne "The Train" Hancock gira ininterrottamente da giorni sui miei vari devices, ma perchè gli album dell'artista texano sono diventati col tempo un piacere irrinunciabile, accresciuto dall'attesa sempre significativa tra un titolo e l'altro (The ride era del 2013).
Divorzio (rievocato in Divorce me C.O.D. di Merle Travis) e grave incidente in moto non hanno fermato l'irresistibile, languido juke joint swing marchio di fabbrica di Wayne, che viene ancora una volta esplicato in dodici episodi in bilico tra texas swing e rockabilly dentro i quali, a differenza di altri singer che si muovono su coordinate analoghe, non c'è solo spensieratezza retrò, ma anche testi che potrebbero essere presi dal songbook di Johnny Cash, come Killed them both, sulla quale punterei i pochi centesimi che ho in tasca in merito ad una reinterpretazione di Hank III (che di Wayne è un estimatore della prima ora, avendo già ripreso 87 Southbound e Thunderstorms and neon lights), semmai dovesse mai uscire dal suo lungo iato artistico.
E a proposito di famiglia Williams, se l'immenso Hank Williams senior fosse ancora in giro di sicuro celebrerebbe (o denuncerebbe per plagio...) Hancock per una Thy burdens are greater than mine che commuove per quanto rievochi lo stile del più grande cantante country di tutti i tempi.

The Train keep rollin'.

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