lunedì 9 marzo 2015

Hellyeah, Blood for blood (2014)


Supergruppo poco celebrato, gli Hellyeah (intanto un voto in più, a prescindere, solo per la scelta del monicker) sono costituiti da Chad Gray, singer dei Mudvayne, Tom Maxwell, chitarrista dei Nothingface e Vinnie Paul, batterista dei Pantera (per intenderci, quello della vecchia band che più ha beneficiato del passaggio dal glam allo sludge risparmiando a tutti noi l'immagine del suo fisico alla Jack Black fasciato in spandex). 
Blood for blood, uscito l'anno scorso, è il quarto lavoro della formazione e si esprime attraverso una contaminazione di sotto generi che muove indiscutibilmente dal solco tracciato dai Pantera per intrecciarsi con sonorità maggiormente mainstream, proprie del nu/alt metal.
Gli elementi che più devono alla seminale band del mai troppo compianto Dimebag Darrell sono rigorosamente sparati come un pugno in faccia (ahemm) attraverso titoli come Sangre por sangre, Demons in the dirt, Soul killer, Cross to bier e  Say when, forse il più violento del lotto (quello in cui il tiro di Vinnie è lasciato deflagrare in tutta la sua brutalità),  mentre non avrebbero mai potuto far parte della cifra stilistica di Phil Anselmo lenti, seppur "nervosi", come Moth, molto radio friendly e P.O.D. style, Hush (riproposto anche come bonus in versione unplugged) e Black december.

In sintesi, se la mia recensione vi induce a pensare che Blood for blood sia un lavoro derivativo, probabilmente ci avete preso, ma, a differenza di altri album con questa caratteristica, qui siamo al cospetto dei protagonisti che questi generi hanno contribuito a forgiarli, e indubbiamente lo si avverte, sia dall'autorevolezza delle prestazioni che dalla qualità media dei pezzi.

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