mercoledì 26 giugno 2013

La grande bellezza


Hanno tutti ragione. Quanti sostengono che La grande bellezza sia un film: pretestuoso. Immaginifico. Ipnotico. Noioso. Emozionante. Inconcludente. Amaro. Fuori registro. Girato divinamente. Masturbatorio. Troppo lungo. Troppo corto. Anticlericale. Da 8x1000 alla Chiesa. Arrogante. Umile. Visionario. Realistico. Felliniano, mucciniano, morettiano e vanziniano (tutto insieme). Che cerca inutilmente il suo punto G. Politico. Mondano. Di denuncia. Superficiale. Gossipparo. Derivativo. Geniale. Estenuante. Eccitante. Magico. Prevedibile. Ondivago. Mistico. Democristiano. Comunista. Anarchico. Dispersivo. Poetico. Pro-Roma. Contro-Roma. Specchio dei tempi. Fuori focus. Debordante. Radicale. Da bicchiere mezzo vuoto. Da bicchiere mezzo pieno. Incomprensibile. Con un messaggio potente e diretto. Con un cast divino in stato di grazia. Che svilisce la bravura di Toni Servillo. Che tolto Servillo gli altri fanno pena. Che le canta a destra e sinistra. Che non prende posizione. Che "guarda che devi lasciarlo sedimentare, altrimenti non lo capisci, eh". Folgorante. Prezioso. Faticoso. Brillante. Drammatico. Farsesco. Trasversale ai generi. Che si poteva girare solo a Roma. Senza infamia ne lode. Con scene magistrali. Con scene da WTF?!? Dalla sceneggiatura a orologeria. Inconsistente a livello di scrittura. Da freak show. Che non durerà. Che verrà fuori alla distanza. Istruttivo. Per i radical chic. Per i salottieri. Per i radical-chic salottieri. Sopravvalutato. Che dimostra tutto il talento di Sorrentino. Nel quale Sorrentino mostra la corda. Pieno di spunti di riflessione. Fine a se stesso. Onirico. Interlocutorio. Suggestivo. Catartico. Edonista. Monotono. Evocativo. Sulla paura di morire. Sui vecchi che non mollano il potere. Nel quale Verdone e la Ferrilli sono spaesati. Nel quale Verdone e la Ferrilli rinunciano alle maschere e diventano magnificamente attori. Nel quale la casa di Jep (di fronte al Colosseo) è nella realtà quella posseduta "a sua insaputa" da Scajola. Maschilista. Gay-friendly. Romantico. Promiscuo. Metaforico. Illuminante. Sconfortante. Confortante. Irriverente. Conformista. Autoreferenziale. Trendy. Arrogante. Volgare. Decadente. Spiazzante. Che se lo vedi dalla fine all'inizio è un altro film ancora, pure migliore. Che doveva essere ad episodi. Triste. Deprimente. Caleidoscopico. Tragico. Spietato. Imperdibile. Coraggioso. Vigliacchetto. Ambiguo. Da grande occasione mancata. Vorticoso. Che resta si imprime nel subconscio. Che non lascia indifferenti. Sul talento sprecato. Definitivo. Autorevole. Distintivo.

Ma più di ogni altro ha ragione chi, come me, a un certo punto ha smesso di analizzare criticamente il film e si è lasciato travolgere dalle immagini fino ad affogarci dentro.

4 commenti:

  1. Guarda che ti sentivo sbuffare nell'ultima ora della proiezione...

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  2. e adesso io che scrivo? è la recensione che avrei voluti fare io... :D

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  3. Tu sì che mi capisci, Dantès! :D

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