mercoledì 27 giugno 2012

It's (de)evolution, babe!




Seguo sempre con divertita e solidale apprensione l'epica battaglia dell'amico Filo con la bilancia perchè anch'io nel mio piccolo, di recente mi sono ritrovato a fronteggiare il medesimo problema.


Dopo una vita a "peso standard" (intorno ai 65 chili) infatti, negli ultimi anni ho cominciato a ingrassare fino a mettere su una ventina di chili in più e anche se l'incremento di peso, rispetto alla mia altezza, in se stesso non sarebbe una tragedia, il problema è che i chili non si distribuiscono, diciamo così, in maniera democratica. Detto in stampatello, m'è cresciuta la panza.




La novità all'inizio è stata dirompente: a calcetto ho cominciato ad avvertire l'ebrezza della pancia che asseconda i miei movimenti rimbalzando su e giù come fosse una parte independente dal resto del corpo, e tuttora ogni volta che osservo la rotondità dell'addome allo specchio, reagisco con un misto di meraviglia e incredulità, manco fossi una donna al quarto mese di gravidanza.






Come combattere l'insorgente, inedita, condizione fisica di fuori peso? Le solite cose, mangiare meno e più sano. Fare costante attività fisica (il calcetto non vale, o perlomeno non basta). E qui sorgono i problemi, perchè per entrambe le soluzioni occorre determinazione e tempo, e io ultimamente, oltre a non conoscere più il significato della parola tempo libero, mi sono scoperto anche pigro.




Ragioni oggettive di lavoro schizofrenico e conseguente alimentazione incasinata a parte, mi sembra di essere nella situazione di quelle squadre di calcio abituate a stare nelle zone alte di classifica (la champions league dei magri) che, una volta scivolate in basso, non essendo abituate a lottare per evitare il declassamento, scivolano regolarmente in serie B. Ecco, ho l'impressione di venire risucchiato in quella categoria di uomini che accetta la spirale del declino fisico quale condizione inesorabile della vita, al pari della foresta di peli dentro naso e orecchie che cresce rigogliosa contestualmente al disboscamento dei capelli in testa.




La cosa curiosa è che non ho ancora deciso se sia peggio l'arrendersi alla panza da divano o combatterla manco fosse una crociata religiosa. La verità sta nel mezzo?

6 commenti:

  1. l'importante è star bene con se stessi e non avere troppi problemi di motilità...Comunque se fai lo sforzo adesso, vincere sulla pancia sarà meno difficile, se aspetti i 50 sei perduto...

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  2. Boia Angelo, a sentì l'Anonimo sei praticamente spacciato!!! :P

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  3. Ma no, è ancora in tempo, quest'anno ne fa 44...D'altronde anche l'Anonimo ha la sua età e i rotolini di grasso cominciano a crescere...

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    1. Ha detto tutto Anonimo con una lucidità notevole. In effetti so benissimo che non diventerò Tyler Durden. Ma se mi arrendo in partenza sono perduto. Alla fine, quando i migliori propositi si scontrano con gli impegni familiari e lavorativi, il risultato è proprio la via di mezzo.

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