Grande nazione
(Sony) 2012
"E adesso?" Deve aver chiesto il Piero nazionale al ritrovato amico Ghigo, dopo il tour che la scorsa estate ha sancito il ritorno dei Litfiba registrando un'ottima accoglienza di pubblico. E adesso sotto con un nuovo prodotto del brand, il nono dei toxic twins italiani dopo una pausa durata tredici anni. L'ampio spazio dato nelle esibizioni live a brani del periodo new wave della band fiorentina aveva anche illuso più d'un fan della prima ora su un ritorno a quel tipo di sonorità da parte del gruppo, la triste realtà è invece che il duo, per il suo comeback, ha optato per il più (remunerativamente) sicuro sound alla Terremoto (1993).
L'orientamento è chiarissimo già dall'opener Fiesta tosta, mentre la seguente e primo singolo Squalo tenta un pò di replicare lo schema lirico di El diablo con risultati però abbastanza deludenti. Lo stesso si può dire per la title-track o per Tutti buoni, elementare denuncia contro la casta politica, scritta in stampatello ("tutti bravi / tutti buoni / ma solo in tempo di elezioni") e molto scontata. Da tutto questo smarmellamento di italico hard-rock emerge forse la sola Brado.
Se c'è del buono in Grande nazione, è da ricercare quando la band mette da parte i riffoni o il singalong da palazzetto e rallenta l'incedere. In questo senso si fanno apprezzare Elettrica, Luna Dark e Tra te e me, mentre la bonus track Dimmi dei nazi, dedicata alla Pivano, è lì a dimostrare che tutto sommato ci vorrebbe poco per riuscire ad emozionare ancora.
6/10
hai abolito le pinte?
RispondiEliminaDa tre mesi. Sei sul pezzo eh?
RispondiElimina:D