lunedì 5 dicembre 2011

Kenny Wayne's back

Kenny Wayne Shepherd
How i go (Roadrunner, 2011)





Kenny Wayne Shepherd, insieme a Johnny Lang e Joe Bonamassa, è un ex enfant prodige del rock-blues. Nato nel 1977, ha pubblicato il suo primo album già nel 1995 attirando su di se le attenzioni degli amanti del genere. Col tempo, nonostante la buona fattura dei suoi dischi (su questo spazio ci eravamo già occupati di lui), gli è mancata probabilmente una vera evoluzione personale. Cosicchè la sua figura si è vista sorpassare dagli altri giovani guitar hero, tant'è che, attualmente, fra i tre della premessa, il più quotato è senza dubbio Bonamassa.



Oggi il chitarrista del Mississippi torna in buona forma, con un perfetto lavoro di rock-blues bianco ben equilibrato tra pezzi al fulmicotone, lenti e bluesacci canonici. Tra i primi si stagliano dalla media l'opener Never lookin' back, Oh pretty woman (non è quella di Orbison), The wire mentre Show me the way back home, Anywhere the winds blow e Heat of the sun si muovono tra la seconda e la terza tipologia di cui sopra. Dark side of love esce dal classico stampo di B.B. King, mentre Yer blues è la cover del pezzo dei Beatles dal White Album. Ottima la trilogia che chiude la tracklist, con l'acustico quasi in odore di pop Who's gonna catch you now, il sofferto Black water blues e Strut, trascinante boogie-blues strumentale che strizza l'occhio a Steve Ray Vaughan. I pezzi in totale sono tredici ai quali ne vanno aggiunti quattro dell'edizione speciale.



How i go è un buon lavoro per chi apprezza il genere ma anche per chi normalmente non lo fa, visto il buon livello di accessibilità rispetto ai neofiti e il suo low factor di ripetitività. Bella lì, Kenny Wayne!





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