Apertura dei negozi il 1° Maggio: il no della Cgil
Ma tenere aperti i negozi di primo Maggio, nel giorno della festa dei lavoratori, non sarebbe un pò come distruggere l'unità d'Italia nel giorno delle celebrazioni dei suoi 150 anni?
Ah già. Hanno fatto pure quello.
Su questo non sono d'accordo. Secondo me uno è libero di fare ciò che vuole del suo negozio. Se facesse caldo e sono proprietario di una gelateria, io la aprirei.
RispondiEliminaLa celebrazione nasce per ricordare le ingiustizie (oppressioni, vessazioni,discrimanazioni,morti) subite dai lavoratori in decenni di storia e in particolar modo a partire dalla rivoluzione industriale.
RispondiEliminaMa anche evitandoci questo pippotto
idealistico e accettando il ragionamento della facoltà di scelta, questo può valere solo per chi decide per se stesso, in quanto titolare di un'attività.
Vada per le piccole gelaterie artigianali dunque, ma le cassiere dell'esselunga, se capriotti decide di aprire, mica possono scegliere, sono obbligate a presentarsi al lavoro, mettersi la divisa e battere codici a barre. E come loro quelle di H&M, della Feltrinelli, del Coin, dell'IKEA o della Rinascente.
E' un imposizione che, fatta nel giorno della festa dei lavoratori, svuota totalmente di significato la celebrazione. Io la vedo come una forma di prepotenza, di arroganza.
Ma è un mio punto di vista e posso sbagliare.
Guarda, io ne parlo per cercare dicapire, non per esporre una mia posizione precisa.
RispondiEliminaOvviamente io parlo da titolare di una società.
Per es. a Pasquetta io ho lavorato, ma non ho chiesto a nessuno di venire.
O se lo avessi chiesto, l'avrei chiesto, dicendo cose tipo "poi il giorno dopo puoi stare a casa".
Per dire: il buon senso e il rispetto sono sempre il primo filtro da usare.
Ma, ripeto, io parlo da chi è titolare o socio di una società. Dò per scontato che una FIAT o un'Esselunga siano chiuse.