Nel novero delle arzille vecchiette (termine utilizzato dall'amico Filo per il post su Wanda Jackson e Mavis Staples) andrebbe aggiunta a pieno titolo anche la signora Loretta Lynn from Kentucky, classe 1935 (come la mia mamma!).
Country singer classica, specializzata in duetti e con una discografia mostruosamente lunga che vanta tra l'altro diversi singoli al numeri uno, la Lynn ha fortemente ispirato anche il cinema (ritagliati sulla sua figura La ragazza di Nashville - in originale proprio Coal's miner daughter - , premiato con l'Oscar e Nashville di Altman, anch'esso pluripremiato dall'Academy).
Van Lear Rose, l'album del 2004 che ha segnato il suo ritorno in sala d'incisione è stato prodotto da Jack White.
Questo per dire dello spessore dell'artista nella tradizione musicale USA.
A fine 2010 è uscito un tributo a lei dedicato, con un ottimo cast tutto orientato, a parte qualche significativa eccezione, al country-folk.
E' l'honky-tonk, mood prevalente nello stile dell'artista, ad aprire festosamente la raccolta, con le interpreti country Gretchen Wilson e Lee Ann Womack a proporre i classici Don't come home a drinkin' e I'm a honky-tonk girl.
I White Stripes (ecco una delle eccezioni a cui alludevo) grattano sull'acustica per un'espressiva e coinvolgente Rated X.
Dopo un lotto di artisti mainstream country (Carrie Underwood sull'orgogliosa You're lookin' at country, Alan Jackson & Martina McBride sulla hit Lousiana woman, Mississippi man e Faith Hill a gorgheggiare sulla ballata Love is the foundation) ecco un'altra deviazione rispetto al canone istituzionale: i Paramore che si calano lo Stetson in testa e, acustica in spalla, intonano una convincente, anche se un pò scolastica, You ain't a woman enough (To take my man).
I coniugi Earle (Steve e Allison Moorer) si misurano efficacemente con After the fire is gone, mentre con I know how prezzemolino Kid Rock sterza, non so quanto opportunamente, sul rock'n'soul radiofonico. Lucinda Williams è languidamente ruvida, come solo lei sa essere, sulla struggente Somebody Somewhere.
L'autobiografica Coal's miner daughter chiude l'album. Ad interpretarla la stessa Loretta Lynn, accompagnata dalla brava (e bella) Miranda Lambert e Sheryl Crow.
Coal's miner daughter, a tribute to Loretta Lynn è un'ottima occasione per fare la conoscenza di un'icona della musica americana e delle star che qui la festeggiano (a conti fatti stupisce molto l'assenza di Taylor Swift). L'album è sicuramente consigliato a quanti non hanno problemi ad ascoltare, anche solo occasionalmente, il country nella sua traduzione più commerciale e amata dal pubblico USA.
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