Document è la pietra angolare nella storia dei REM. Ultimo album con la I.R.S. e il primo ad avere avuto un considerevole riscontro commerciale anche grazie a singoli quali It's the end of the world o The one i love.
Quest'ultima canzone, pur non essendo io un gran fan del gruppo di Stipe, costituisce con ogni probabilità il manifesto dei miei vent'anni. Il tempo non mitiga questa sensazione e non mi toglie l'emozione di riascoltarla. E' nostalgica come il ricordo della tua fidanzatina, concreta come un'erezione improvvisa.
Intorno a lei è edificata una solida struttura compositiva che non si fa mancare i pezzi catchy (The finest worksong; Welcome to the occupation); quelli politici, attraverso un attacco alla presidenza Reagan (Exhuming McCarthy); l'esplosione inaspettata d'improvvisazioni jazzistiche (nel mezzo della splendida Firehouse); una cover colta (Strange degli Wire, sebbene stravolta) e non sono echi di U2 quelli contenuti nel proto-anthem Lightnin' Hopkins?
Aridatece quella band.
Nessun commento:
Posta un commento