lunedì 30 agosto 2010

Smoke and me


Fumavo da sempre la media di una sigaretta al giorno, quella del caffè dopo pranzo, durante la settimana lavorativa. Da qualche mese ho raddoppiato, aggiungendo nicotina dopo il cappuccio e brioche della mattina. A casa di norma non fumo, evito anche il caffè dopo mangiato. Nelle ormai rarissime uscite serali con gli amici arrivo anche a due o tre Marlboro Medium (che adesso si chiamano Flavour Mix, vuoi mettere?), di rimorchio al vino e/o agli alcolici. Ne consegue che, al netto di quelle offerte, compro un paio di pacchetti al mese.

Quello che proprio mi piace è fumare mentre scrivo al computer. Lasciare che la cenere si protenda sul tubicino bianco della sigaretta, e sì, mi piace che offra una disperata resistenza alla forza di gravità per poi cadere fragorosamente sulla tastiera infilandosi un pò dovunque, ma prediligendo in genere lo spazio tra le lettere H,J,K,L e il tasto invio.

A volte mi concedo un sigaro. Però solo in condizioni di estremo relax, magari mentre bevo una sambuca col ghiaccio. Adoro il profumo dei sigari, mi fanno venire in mente mio nonno. Viceversa odio chi lo tiene spento tra le dita anche quando va al cesso, solo per darsi un tono.

Tempo fa ho provato la pipa, affascinato da un collega che usava un tabacco letteralmente inebriante. Mio malgrado ho smesso. Aspiravo aspiravo ma si spegneva in continuazione e finivo sempre con la testa che girava. Non tutti possono fumare la pipa. Ci vuole il giusto physique du role, che a me, evidentemente, manca.




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