Dopo la pausa di riflessione causata dall'emorragia di ascolti è ripresa e si è conclusa la prima stagione dell'ambizioso "erede" di Lost, Flash Forward. I quattro mesi sabbatici purtroppo non sono serviti alla produzione per conquistare il cuore degli spettatori americani, se è vero che, dopo una prima puntata incoraggiante (più di 12 milioni di spettatori), la perdita di ascolti è stata continua ed inarrestabile, attestando alla fine l'audience della serie di poco al di sopra dei 5 milioni di fans e portando inevitabilmente alla drastica chiusura del programma.
E' un peccato, perchè, seppur avesse qualche punto debole, Flash Forward nasceva da un' idea sfiziosa (qui la mia prima rece), era sostenuto da un buon cast (Joseph Fiennes, Sonya Walger, John Cho, Dominic Monaghan su tutti) e con un opportuno budget da spendere in effetti speciali. A livello di trama però, dopo un'ottima partenza, la storia aveva rallentato troppo, allontanandosi dal plot originale ed eccedendo in ramificazioni. Questo aveva probabilmente portato al disinteresse del pubblico e al primo stop. Alla sua ripresa la serie ha subito accelerato, portando più azione e cominciando a spiegare qualche mistero dietro al salto in avanti nel tempo che nella storia si è verificato il 6 ottobre. Una maggiore introspezione di alcuni personaggi ( la parte del leone la fa Monaghan, forte del successo in Lost) e il tentativo di dare alla storia uno sviluppo più lineare non sono però serviti ad evitarne la cancellazione definitiva dai palinsesti. Certo, non si può nemmeno dire che la produzione sia stata superstiziosa nel pubblicizzare questo mega progetto che è stato lanciato come successo annunciato e "tarato" ambiziosamente per sei stagioni, con una sicurezza tale da far introdurre nello svolgimento della storia un indizio che indica a Benford e soci la conclusione del mistero nell'anno 2016.
Anche il tempismo dell'annuncio della chiusura non è stato il massimo, considerato che è stato lanciato dalle agenzie prima della puntata conclusiva. In questo senso fa un pò sorridere il cliffhanger finale, visto che la fiction non avrà alcun seguito e non sapremo mai se Benford, le cui ultime immagini , nel più classico dei finali sospesi, lo vedono correre verso la vetrata di un edificio pochi secondi prima che esso esploda, si salverà o meno.
Ma forse ci piace immaginarlo così, intrappolato in un limbo temporale nella posizione plastica della sua corsa al rallenty verso una salvezza (la seconda stagione) che non arriverà mai, vittima ideale della parte sfigata del dominio dei serial sulla tv moderna.
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