sabato 13 marzo 2010

Alice non abita più qui


Analogamente a quanto aveva fatto Spielberg con il clamoroso flop del suo Peter Pan, anche Tim Burton decide di portare sullo schermo le avventure di un'Alice cresciuta, che ha dimenticato la sua precedente visita nel cosidetto mondo delle meraviglie (sarebbe più corretto a mio avviso definirlo "mondo da brutto viaggio da LSD").


Da un punto di vista potenziale, cosa ci poteva essere di più consono allo (seppure un pò appannato) stile visionario di Tim Burton, che un viaggio nel mondo psichedelico ideato da Lewis Carrol? Doveva essere una sfida già vinta, nella quale il regista americano poteva sbizzarrirsi a piacimento, potendo contare anche sulla presenza del suo attore feticcio Johnny Depp.

Qualcosa però si deve essere inceppato, gli ingranaggi non hanno girato per il verso giusto, Mia Wasikowska, l'attrice scelta per interpretare Alice è oggettivamente antipatica, viene più spontaneo parteggiare per i suoi nemici che per lei.
Depp ormai viaggia con il pilota automatico, a forza di recitare ruoli di questa natura si fatica a distinguere più un personaggio dall'altro.
Mi è invece piaciuta la Bonham Carter ( con la testa ingrandita al computer del 30%) nel ruolo della Regina Rossa, a mio avviso unica vera interpretazione degna di nota della pellicola (insieme a quella dello stregatto, ma vabè).

Ci sarebbe da dire anche sulla scelta della produzione di trasformare questo bizzarro classico dell'infanzia in una sorta di fantasy, con tanto di draghi, spade magiche, armature e combattimento finale con decapitazione del mostro, in tutta onestà non so se questo risponda o meno allo spirito originale della storia.

Qualcuno ha voluto vedere nel film anche un messeggia femminista, improntato all'autodeterminazione della donna e all'indipendenza delle sue scelte , il che è anche vero, ma è veicolato in maniera troppo diretta e banale, risultando inevitabilmente semplicistico e poco convincente.

Provaci ancora, Tim.

P.S. Vista la ormai conclamata allergia della famiglia agli appositi occhialetti per la visione tridimensionale, anche questa volta abbiamo optato per la visione in 2D.

3 commenti:

  1. tre cose angelo:

    - peterpan o hook?
    - stregatto e... sono d'accordo su tutto ciò che dici sugli attori e il film
    - vero, soldi buttati per il 3D.

    RispondiElimina
  2. Beh sì, Hook era il Peter Pan di Spielberg.
    Ho corretto, grazie.

    RispondiElimina
  3. te l'ho chiesto perché dopo hook mi pare fecero anche peter pan.
    non sapevo comunque che il film di spielberg fosse stato un flop... è addirittura uno dei miei film preferiti di sempre...

    RispondiElimina