mercoledì 9 dicembre 2009

Il futuro è un'ipotesi


Tira una brutta in casa ABC per Flash Forward, che doveva essere il nuovo fenomeno televisivo dell'anno, (pre)destinato a sostituire nei cuori degli appassionati, lo spazio occupato da Lost, che si concluderà con il 2010.

La prima stagione di FF si è infatti interrotta al decimo episodio. Pare che l'interruzione fosse prevista (infatti la puntata finisce con un classico cliffhanger), per ripartire però subito dopo le feste di Natale. Ora invece si parla di marzo. Forte è l'impressione che si voglia intervenire a sistemare qualche meccanismo.


E dire che la serie era partita bene, sia a livello di coinvolgimento che di responso dell'audience. Peccato che poi ha cominciato a subire un'inarrestabile emorragia di pubblico, toccando valli non consone ad una mega produzione di questo tipo.

Chissà, forse la produzione è stata troppo ambiziosa, prevedendo già dall'inizio una programmazione dalla durata impegnativa per il telefilm, al contrario di altri serial che sviluppano la propria vita a seconda del seguito che riescono ad avere. Questi qui ancora prima di iniziare hanno fatto firmare a Fiennes, il protagonista, un contratto di sette anni!


Come già scritto in precedenza, a me l'incipit non era spiaciuto, l'ho trovato anzi intrigante, un buon mix di mistero e avventura basato su un'intuizione interessante, quella cioè che per due minuti e 17 secondi l'intera umanità perdesse conoscenza, e in quel frangente tutti avessero una visione di se stessi avanti nel tempo di sei mesi.

Il difficile è venuto poi. Cercare l'equilibrio tra il coinvolgimento dello spettatore e le rivelazioni da centellinare è stato probabilmente un ostacolo più grosso del previsto per gli autori, il ritmo in alcune puntate è calato troppo, il pubblico ha cominciato a pigiare altri tasti del telecomando.


Quello del ritmo è indubbiamente un difetto della serie. Tra i suoi pregi invece, al di là dello sviluppo della trama, c'è indubbiamente una buona introspezione dei personaggi all'interno degli eventi. Mi spiego. Dopo il "black out" e la comprensione dell'evento (cioè la visione del futuro), si sono verificate diverse situazioni. Chi ha avuto una visione positiva cerca in qualunque modo di farla realizzare, chi l'ha avuta negativa s'impegna per l'esatto contrario. Chi non ha visto niente si convince che la ragione è che sarà morto da lì a sei mesi. Curioso il fatto che, per la prima tipologia di visioni, gli avvenimenti futuri siano innescati perchè uno li ha visti e cerca di comportarsi in modo che si verifichino, mettendo in atto azioni che "forzano la mano" al fato, e non per il corso naturale delle cose.


Nella finzione del TF, una parte di quelli che non hanno alcuna visione si associano in un club segreto, reclutato attraversoil web, i cui membri si lasciano andare alle più tremende perversioni, convinti che tanto da lì a poco moriranno.


Come già detto, la serie deve molto a Lost, nelle atmosfere, nell'incedere, nell'utilizzo dei flashback e (ovvimanente) dei salti in avanti, nonchè in paio di protagonisti, oltra alla già citata Penny - Sonya Walger, compare infatti anche l'indimenticato Charlie - Dominic Monaghan.


Arrivederci in primavera dunque. E che la lunga notte porti consiglio.




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