mercoledì 1 luglio 2009

Driven by skeletons

Quello che dovevo dire su Mike Ness e i Social Distortion credo di averlo già detto (qui e qualche post fa nell'ambito della recensione del Rock in Idro), quindi non avrei molto da aggiungere, fatto salvo che dopo averli visti in concerto sono cresciuti ulteriormente stima e ascolti. In pratica si può dire che da un paio di settimane non ascolto altro.
Davvero la definizione per la roba dei Social Distortion non può che essere It's only rock and roll but i like it: il tiro delle canzoni è infatti potente ma abbastanza ripetitivo, la voce di Mike monocorde, la struttura delle canzoni, giri di basso e parti di chitarra inclusi, piuttosto standard.

Eppure funziona. E funziona alla grande.

Story of my life, Ring of fire, Bad luck, Reach for the sky, Another state of mind, Ball and chain, Under my thumb e Prison Bound sono in altissima rotazione in questi giorni, in un'esaltante escalation di air-drumming sul volante della Clio accompagnato da un terrifcante ma liberatorio sing-along.

Dinosauro è bello!

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