mercoledì 17 giugno 2009

Sunny side of the street


Me l'aveva detto Ale, ma lo stesso è stata enorme la sorpresa nell'ascoltare il nuovo lavoro di Paolo Nutini. Lo scozzese, alla seconda prova dopo l'esordio di These Streets del 2007, spiazza tutti (mi immagino le facce di quelli della major quando hanno ascoltato l'album!), compiendo una completa inversione ad U, per tornare alle radici più genuine della musica.
Cambia tutto: stile, mood, il modo di cantare, e persino la voce appare diversa, più matura.

Il disco si apre con 10/10, un pezzo in cui Nutini canta alla Bob Marley sostenuto però da una base di fiati che mi ha fatto venire in mente alcune cose di Capossela.

Il successivo Coming up easy è inequivocabilmente un tributo a Otis Redding e alla Stax in generale, un pezzo soul tirato che sembra uscire da quegli anni attraverso la macchina del tempo.

Con il lento Growing up beside you si cambia ancora registro, una melodia delicata sostenuta da un coro che nel finale prevale sulla melodia.

Candy è il primo singolo estratto, Pencil full of lead è un old school rock and roll da fare invidia a gente come Brian Setzer che con il revival di questa roba ci campa.

E' di nuovo il soul classico a uscire dai solchi di No other way, Wilson Pickett guarda da lassù certamente approvando, e lo stesso ne sono certo fa Sam Cooke ascoltando la successiva High hopes.

Da questo momento il disco svolta definitivamente, fino alla fine lo stile che prevale è un folk che nello stile strizza l'occhio al folk hillbilly, molto essenziale e ispirato.

Sunny side up è un disco pazzesco, spiazzante come pochi altri, considerando il percorso musicale che il ragazzo ha finora compiuto. Un lavoro coraggioso, personale e, immagino, fortemente voluto.
Non so ancora se entrerà nei migliori dell'anno, ma intanto giù il cappello per Paolo Nutini!

1 commento:

  1. anche a me piace molto.
    e ho pensato anch'io: adesso, visto il successo del primo, 'sto ragazzo farà un disco fotocopia.
    E invece...

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