Con un preavviso molto vicino allo zero, che ha avuto il merito di risparmiarmi una settimana di ansia da prestazione, mi hanno invitato a parlare all’assemblea generale dei quadri e dei delegati della CGIL, che si è svolta stamattina al Piccolo, a Milano, alla presenza di Guglielmo Epifani.
Ho ripreso il testo del mancato comizio di settembre, tagliandolo, integrandolo e aggiornandolo un po’, dove serviva.
Stavolta non ci sono stati intoppi, e ho potuto fare il mio intervento, davanti ad una platea davvero numerosa, al punto che in molti sono rimasti fuori dal teatro.
Sono andato via pulito, senza sbavature, nonostante l’abbassamento della voce di questi giorni. Forse sono stato un po’ troppo “freddo” e poco passionale, però sono riuscito a leggere il foglio e a guardare la platea, da buon relatore.
Una decina di minuti emozionanti, una bella esperienza.
Nel complesso, è stato impressionante ascoltare il contributo di delegati delle diverse categorie, testimoniare T-U-T-T-I preoccupazione, problemi, angosce per il presente e per il futuro prossimo. Molti di loro, come del resto io, portavano la loro esperienza di cassaintegrati o peggio, di colleghi precari lasciati a casa senza remore e senza alcuna forma di ammortizzatori sociali.
Mi ha impressionato anche la scelta di molti, Epifani incluso, di usare toni leggeri e non incalzanti nei riguardi delle altre organizzazioni sindacali e delle controparti (governo e imprenditori), in questi casi è consuetudine farsi coraggio a botte di affermazioni di orgoglio per la CGIL, e invece il messaggio che è passato è stato un po’ dimesso.
Qual’era il messaggio?
Il 12 dicembre c’è lo sciopero generale della CGIL. Sarebbe meglio per tutto il paese che riuscisse in maniera inequivocabile.
Ho ripreso il testo del mancato comizio di settembre, tagliandolo, integrandolo e aggiornandolo un po’, dove serviva.
Stavolta non ci sono stati intoppi, e ho potuto fare il mio intervento, davanti ad una platea davvero numerosa, al punto che in molti sono rimasti fuori dal teatro.
Sono andato via pulito, senza sbavature, nonostante l’abbassamento della voce di questi giorni. Forse sono stato un po’ troppo “freddo” e poco passionale, però sono riuscito a leggere il foglio e a guardare la platea, da buon relatore.
Una decina di minuti emozionanti, una bella esperienza.
Nel complesso, è stato impressionante ascoltare il contributo di delegati delle diverse categorie, testimoniare T-U-T-T-I preoccupazione, problemi, angosce per il presente e per il futuro prossimo. Molti di loro, come del resto io, portavano la loro esperienza di cassaintegrati o peggio, di colleghi precari lasciati a casa senza remore e senza alcuna forma di ammortizzatori sociali.
Mi ha impressionato anche la scelta di molti, Epifani incluso, di usare toni leggeri e non incalzanti nei riguardi delle altre organizzazioni sindacali e delle controparti (governo e imprenditori), in questi casi è consuetudine farsi coraggio a botte di affermazioni di orgoglio per la CGIL, e invece il messaggio che è passato è stato un po’ dimesso.
Qual’era il messaggio?
Il 12 dicembre c’è lo sciopero generale della CGIL. Sarebbe meglio per tutto il paese che riuscisse in maniera inequivocabile.
Ma tu sei cassintegrato?:-OOOO!
RispondiEliminaPerò potevi parlarci di quando ti hanno tirato i reggiseni e hai fatto "Rosalita" come Bis:-)...
Scherzi a parte, era meglio il cinese, era meglio il cinese...
Bella Angelo.
RispondiEliminaSai che non sono molto d'accordo con Gemelle a rotelle sul fatto che fosse meglio il cinese? A me EpifaniO non dispiace.
anch'io la penso così, il cinese
RispondiEliminaè stato sopravvalutato.
però forse piace di più alle donne, chi lo sa...
AHa! Tutta invidia la vostra? Beh, sì...io so solo che il cinese era gelido e ironico e non le mandava a dire...
RispondiEliminaEpifanio non ha carisma, e mi dispiace dirlo...Comunque visto che siete sì tanto dubbiosi, datemi le vostre motivazioni...