martedì 4 novembre 2008

Lansdale, finalmente!



Un pò deluso, anche in funzione delle enormi aspettative, dalla lettura di Rumble Tumble, romanzo della serie Hap & Leonard, che ho trovato assolutamente ordinario nel genere , ho invece trovato profondo coinvolgimento in questa raccolta di racconti (una sorta di best of) di Joe R. Lansdale.



Avevo sentito dell'eclettismo di questo scrittore, ma davvero, bisogna immergersi nella lettura dei suoi racconti per rendersi conto di come riesca a passare non solo da un genere, ma da un registro (drammatico, sentimentale, comico) all'altro senza tradire incertezze.



La selezione contiene sedici racconti di lunghezza variabile, le mie preferenze vanno alla black comedy Girovagando nell'estate del '68, al breve, ma irresistibile Godzilla in riabilitazione, al surreale Un signor giardiniere, al fantascientifico Nel deserto delle Cadillac, con i morti, al malinconico I treni che non abbiamo preso, al thriller Incidente su una strada di montagna (e dintorni) e al romantico Non viene da Detroit.



Discorso a parte meritano alcuni episodi, la cui violenza mi ha un pò turbato. E sì che non sono esattamente una collegiale, in quanto a soglia di sopportazione. Il fatto è che Lansdale, quando colloca la violenza contestualizzandola alla realtà (in genere delle zone più povere e degradate dell'america del sud), e quindi senza la "giustificazione" della storia palesemente di fantasia, lo fa dando vita a personaggi che incarnano davvero la banalità del male. Li rende protagonisti di atti di violenza indicibili, perpetrati con una naturalezza che da sola fa spavento, che si mostra in tutta la sua ottusa ineluttabilità. E' il caso de La notte che si persero il film dell'orrore e di Una serata al drive-in.



Chiudono la raccolta due "saggi" di Lansdale sulle sue più grandi passioni: il drive-in (suo soggetto preferito al quale ha dedicato diversi racconti e più di un romanzo) e l'horror.



Una lettura consigliata a tutti (se potessi la suggerirei come spunto per due o tre sceneggiature anche a Tarantino), nel caso non si fosse capito.










2 commenti:

  1. HI AH! Che ti avevo detto?
    Sì, la violenza di Lansdale è impressionante, ma come notava la sciùra Tecla della Libreria del Giallo,lui disprezza la violenza ma la riconosce come un lato di sè (leggere "In un tempo freddo e oscuro" per capire quanto la riconosce), differentemente da Ellroy che secondo lei unpò si compiace della violeza che racconta.
    Se ti è piaciuto non puoi perdere "Freddo a Luglio" e i Drive In (l'1 bellissimo, 2 così così, 3 lo devo leggere)

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  2. eh lo so.
    quei titoli sono già in lista,
    prima però finisco king

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