Ieri trasferta in treno a Roma per lavoro. Ultimamente tendo a preferire sempre più questo mezzo di trasporto, rispetto all'aereo, un pò per scelta un pò per obbligo, visto che non sono autorizzato ad usare il mezzo di trasporto con le ali. Riuscendo a prendere l'eurostar o l'alta velocità al massimo in quattro ore e mezzo sei nella capitale, e hai tempo di ascoltare musica, leggere, scrivere, se la compagnia è buona scambiare quattro chiacchere.
Ieri i compagni di viaggio erano, all'andata assenti, al ritorno incuffiati con notebook, per cui ne ho approfittato per finire un libro di racconti di Lansdale, scrivere qualcosa (che potrebbe finire sul blog o far parte di un racconto), terminare la recensione del concerto di Carll, in sospeso da quasi tre settimane, leggere con passione adolescenziale una rivista di hard rock (Rock Hard appunto), genere di pubblicazione che non mi capitava di comprare da quando in copertina c'era immancabilmente un gruppo di hair metal.
Soundtrack del viaggio: Hayes Carll, AC/DC, Kings of Leon e John Mellencamp. La prossima volta però devo evitare le cuffiette tipo auricolare perchè dopo un pò mi fanno male le orecchie.
Se mi sono dilungato sul viaggio e non ho scritto nulla su come è andata a Roma non è nè un caso nè una dimenticanza.
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